La tragedia avvenuta in Mozambico lo ha scosso nel profondo. Monsignor Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, esprime la sua vicinanza alle suore comboniane e alla Diocesi di Vittorio Veneto presenti in Mozambico dopo l’attentato che ha causato la morte di suor Maria De Coppi.
Monsignor Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, esprime la sua vicinanza alle suore comboniane e alla Diocesi di Vittorio Veneto presenti in Mozambico dopo l’attentato che ha causato la morte di suor Maria De Coppi e il ferimento di due fidei donum della Diocesi di Concordia- Pordenone, don Lorenzo Barro e don Loris Vignandel.
“Esprimo profondo cordoglio – scrive – alle suore missionarie comboniane e alla Diocesi di Vittorio Veneto per la morte di suor Maria De Coppi, rimasta uccisa in un attacco terroristico a Chipene, in Mozambico”. Un’altra ferita profonda e tragica inferta alla cristianità impegnata nello svolgere opera missionaria a sostegno dei più bisognosi.
“Dopo suor Luisa Dell’Orto – continua il presidente della Cei – piccola sorella del Vangelo di Charles De Foucauld , morta il 25 giugno ad Haiti, piangiamo per un’altra sorella che con semplicità, dedizione e nel silenzio ha offerto la vita per amore del Vangelo”. Monsignor Zuppi eleva per la religiosa scomparsa tragicamente una preghiera ricordandone i sessant’anni di apostolato missionario nel paese africano ed ex colonia portoghese e auspica che “il suo sacrificio sia un seme di pace e di riconciliazione in una terra che, dopo anni di stabilità, è nuovamente flagellata dalla violenza causata da gruppi islamisti che da alcuni anni seminano terrore e morte in vaste zone del nord del paese”.
Monsignor Zuppi si stringe a nome di tutte le Chiese italiana ai familiari e alle consorelle comboniane “a don Lorenzo e don Loris e a tutti i missionari che restano in tanti paesi per testimoniare amore e speranza”. E invita tutti a ricordarli nella preghiera circondandoli “di tanta solidarietà perchè essi camminano con noi e ci aiutano a raggiungere le periferie da cui potremo capire chi siamo e scegliere come essere discepoli di Gesù”. (Cri. Com.)