Diritti e doveri della persona anziana

(Articolo pubblicato su “Concordia” numero Dicembre 2022) Lezione magistrale sul tema «Diritti e doveri della persona anziana» tenuta a Milano nella basilica di San Marco dall’ex Ministro della Giustizia Marta Cartabia, nel 40° di fondazione dell’Università UTE (Università della Terza Età) intitolata al cardinale Giovanni Colombo.

Ricorrenza di UTE che così ha commentato Don Giuseppe Grampa, rettore dell’ateneo, introducendo la prolusione della dottoressa Cartabia: «Mi sembra che la terza età sia come l’autunno, stagione singolarmente ricca di frutti maturati al sole dell’estate (l’età matura) dopo la fioritura primaverile (la giovinezza).

Credo che l’autunno raccolga nei suoi frutti tutto il benefico calore del sole trasformato in un nettare dolce e inebriante. Anche la terza età della donna e dell’uomo non è forse ricca di un vissuto carico di esperienza, dolce nella memoria, sereno nella consapevolezza di una esistenza che ha portato frutto?».

Accettando dunque l’invito del rettore Grampa, Cartabia ha trattato la tematica delle normative che riguardano quella parte di cittadini che indichiamo come ‘anziani’. Una ricerca non semplice, in quanto le disposizioni sui ‘diritti’ e ‘doveri’ delle persone anziane sono rintracciabili consultando più fonti e pronunciamenti, in Italia, in Europa e in altri Paesi.

La “Costituzione” della Repubblica Italiana, che attraversa tutti i problemi personali e sociali, sul tema in argomento presenta l’art. 38, che si occupa della previdenza sociale: “Ogni cittadino inabile al lavoro e sprovvisto dei mezzi necessari per vivere ha diritto al mantenimento e all’assistenza sociale. I lavoratori hanno diritto che siano preveduti ed assicurati mezzi adeguati alle loro esigenze di vita in caso di infortunio, malattia, invalidità e vecchiaia, disoccupazione involontaria…” Non ci sono altri articoli dove si parla delle persone anziane.

Nell’ambito europeo – afferma Cartabia – e a partire dal 21° secolo, ci sono tuttavia tanti documenti che si occupano di tali persone e la “Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea” (2000/C 364/01) ha un valore vincolante. L’articolo 25 recita: “Diritti degli anziani: L’Unione riconosce e rispetta il diritto degli anziani di condurre una vita dignitosa e indipendente e di partecipare alla vita sociale e culturale”. Viene dunque sottolineato, in questa Carta, l’aspetto di partecipazione e di ‘postura attiva’ della vita dell’anziano.

Ci sono inoltre altri pronunciamenti, tra i quali quelli del Comitato europeo dei diritti sociali (Ecsr) del Consiglio d’Europa. In un rapporto del 23 marzo 2022 si dichiara: “In molti Stati le persone anziane non dispongono di risorse adeguate che consentano loro di condurre una vita dignitosa e di svolgere un ruolo attivo nella comunità”.

E in Italia, in tempi recenti, è sorta l’iniziativa dell’elaborazione di una Carta dei diritti delle persone anziane e dei diversi nella comunità, a cura della “Commissione per la riforma dell’assistenza sanitaria e sociosanitaria della popolazione anziana”, presieduta da Mons. Vincenzo Paglia. In un comunicato del febbraio 2021 “… si mette al centro dell’attenzione la persona anziana, per accompagnarla nell’ultimo tratto della sua esistenza umana, è l’intera società che si prende cura dell’assistenza degli anziani, partendo dall’assistenza domiciliare, passando per le co-housing fino ad arrivare alle Rsa, con l’intento, quando è possibile, di far rientrare poi la persona anziana nel proprio domicilio. Si tratta di mettere in atto una nuova prossimità…”.

Ma anche in altri ambiti è possibile rintracciare documenti: in ambito accademico, nella legislazione degli Stati Uniti, in Israele, e in Centri studi sul territorio europeo

In definitiva – esplicita Cartabia – è possibile una riflessione che, sul tema degli anziani, mostra una sempre maggiore sensibilità. In questo contesto, è possibile individuarne sostanzialmente due ragioni: da un lato i cambiamenti demografici, il calo delle nascite e il progressivo invecchiamento della popolazione soprattutto europea e occidentale, e dall’altro, di segno positivo, l’allungamento significativo delle aspettative di vita dipendenti dalle migliori capacità di cura sul piano sanitario. E così, si crea un arco temporale assai più lungo con capacità ancora utilizzabili dopo la vita lavorativa.

Possiamo allora porci qualche domanda fondamentale e chiederci che cosa dovrebbe caratterizzare il diritto delle persone anziane. E qual è la specificità della “condizione anziana” che merita un’attenzione anche da parte del legislatore.

E’ possibile individuare due aspetti ricorrenti: a proposito della vecchiaia si avverte il senso della caducità delle cose, si fa il bilancio di ciò che ancora si riesce a fare, si avverte il senso del limite. Ma se si verifica tale accettazione della condizione del limite, si forma la figura del buon saggio: si tratta della coscienza sempre più lucida di ciò che non passa, di ‘ciò che è eterno’; questa esperienza permette di distinguere ciò che è importante da ciò che è utile ma passeggero, e ciò che è autentico da ciò che non lo è. Questi sono tutti modi per esprimere il significato della saggezza, che è qualcosa di diverso dall’intelligenza e dalla sagacia, e la capacità di discernimento e di giudizio.

Dunque sono due gli aspetti che caratterizzano le persone anziane: il senso del limite e la fragilità della condizione umana, ma anche il ‘dono’ (che è la saggezza) che accompagna il senso del limite e la sua accettazione, che matura dall’interno, una sapienza che viene dall’esperienza. Caratteristiche espresse in una “lettera agli anziani” scritta da Giovanni Paolo II riprendendo una riflessione di San Girolamo.

Ma – si chiede Cartabia – le caratteristiche di senso del limite e di saggezza come vengono a motivare il discorso circa i diritti degli anziani? “Sono del tutto pertinenti” – risponde Cartabia – poiché “dobbiamo ben comprendere quali sono le coordinate essenziali di questo segmento (gli anziani) della nostra cittadinanza”. Infatti se da una parte la fragilità della condizione degli anziani esige protezione nell’ambito della salute per assicurare le cure senza discriminazioni, la stessa fragilità non significa incapacità a decidere. Occorrono allora istituti e strumenti che favoriscano, nell’anziano, la propria autonomia e indipendenza e, dove è possibile, l’autodeterminazione, favorendo comunque la dignità della persona.

“Fino a qualche tempo fa – prosegue Cartabia – i nostri ordinamenti erano un po’ più semplici e un po’ rozzi; ora invece vengono sviluppati strumenti che tengono conto di specifiche realtà e bisogni e introducono, ad esempio, la figura dell’amministratore di sostegno, superando il vecchio concetto della distinzione fra ‘persone capaci’ e ‘persone incapaci’: “se si deve decidere una persona, sia sempre per fine legittimo, e sempre in modo proporzionato rispetto al bisogno”.

Ancora più flessibile dell’amministratore di sostegno è un’altra figura, che è quella che riguarda soprattutto le vicissitudini circa la propria salute quando si avvicina alla fine.

In definitiva, nei rapporti intrattenuti occorre un’impostazione che faciliti lo sviluppo del “diritto” incentrato sulle ‘relazioni’! Su questo punto ricordiamo due norme, contenute nella “Costituzione”, che sono l’architrave di tutto il sistema: l’articolo 2 parla dei diritti e dei doveri del singolo come individuo e nell’ambito della formazione sociale ‘dove si svolge la sua personalità’. La nostra Costituzione è incentrata sul principio ‘personalista’. E nell’articolo 3 non solo si afferma la non discriminazione ma anche “è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli…” che di fatto impediscono di vivere una vita piena e di partecipare alla vita pubblica.

Emerge l’importanza che tutti i cittadini partecipino alla vita sociale ed anche gli anziani con i loro diritti e potenzialità. Tra gli aspetti che si vanno evidenziando nella riflessione giuridica ci sono quelli riguardanti le azioni di solidarietà tra generazioni (“l’intesa tra nonni e nipoti”, come afferma anche papa Francesco). Ed anche i servizi di assistenza sociale “siano supportati dalla solidarietà tra generazioni”.

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