Riforma sport: riconoscimento attività professionale per chi è stato atleta

“Il Paese, le società sportive, gli atleti e tutti i lavoratori del settore sentivano con forza l’esigenza di questa riforma dello sport. Il Governo e i soggetti che hanno contribuito a questo testo hanno voluto tutelare, semplificare e migliorare lo sport italiano e lo hanno fatto dando dignità ai lavoratori sportivi”. Lo ha detto il sottosegretario alla Presidenza con delega allo Sport e Giovani, Lara Magoni, intervenendo a un incontro sulla riforma dello sport che si è tenuto all’Università Statale di Milano. 

“Circa mezzo milione di cittadini saranno interessati da questa riforma, importantissima. Da sportiva, prima, e poi nelle istituzioni ho potuto toccare con mano i tanti sacrifici che i collaboratori e dipendenti delle società sportive fanno ogni giorno per portare avanti il lavoro degli atleti e delle loro squadre” 

“Con questa riforma – ha proseguito il sottosegretario – consentiremo a tantissimi, giovani e meno giovani, che operano nel settore di rimanere a perseguire la propria passione e poter avere riconosciuta, finalmente, la dignità del proprio lavoro. Questo porterà inoltre a coltivare e sviluppare le professionalità all’interno delle società, specialmente quelle più piccole”. 

“Sono diversi – ha evidenziato Magoni – gli ambiti toccati e migliorati dalle nuove norme. Una riforma utilissima, ma soprattutto etica, che va di pari passo con l’inserimento nella Costituzione del riconoscimento del valore educativo, sociale e di benessere dell’attività sportiva”. 

“Il settore dello sport deve rappresentare un’opportunità di lavoro per tanti giovani e anche per coloro che, una volta terminata l’attività di atleta, rimangono nel mondo sportivo e mettono a disposizione esperienza e professionalità”.

“Così facendo – ha concluso Magoni – aiuteremo le società, gli atleti e soprattutto i giovani sportivi. Essi sapranno che potranno affiancare, alla loro carriera di atleta, lo studio e la preparazione, per un futuro che non debba costringerli ad abbandonare la loro passione. Sarà questo il successo maggiore che la riforma contribuirà a garantire”.

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