A Marnate, suo paese d’origine, la chiesa era stracolma. Segno dell’affetto che aveva saputo conquistarsi e del suo profondo impegno sociale con cui lo aveva conquisato.
Luca Re Sartù aveva soltanto ventiquattro anni e, tornato da poco dalle Giornate mondiali della gioventù in Portogallo, è scomparso per un batterio contratto che ha purtroppo reso inutili i ricoveri effettuati all’Humanitas di Castellanza e al San Gerardo di Monza. Il suo ricordo brillerà , soprattutto come presenza sia pure differente, nel Giubileo dei Giovani di Roma del 2025 così come alle prossime Giornate mondiali della gioventù di Seul nel 2027.
Monsignor Luca Raimondi, vescovo ausiliare di Milano, ne è profondamente convinto. “Chi ci sarà – afferma – troverà Luca tra i patroni della gioventù, la sua vita è stata una luce che ha brillato e brilla ancora, intensa e generosa, ha amato il Signore che cercava ogni giorno e che era andato a cercare, assieme a un milione e ottocento mila giovani, proprio a Lisbona”.
I familiari dello sfortunato ragazzo ne hanno parlato in una lettera come di “un giovane che era come la luce, impossibile da contenere in poco spazio ma destinato a brillare e a sprigionare tutto il suo splendore e la sua potenza sensa limiti, aveva la capacità di trasmettere serenità con il suo sguardo gentile, sempre riservato su quello che riguardava se stesso, ma sempre a disposizione per ascoltare chi aveva intorno”.
Ne è stato ricordato anche il profondo legame con la parrocchia di Sant’Ilario in Marnate e l’oratorio. Papa Francesco ha contattato telefonicamente la madre del giovane esprimendo tutta la sua vicinanza e conforto.