Associazione Mazziniana e Bersaglieri ricordano il XX Settembre 1870

La sezione di Varese dell’Associazione Mazziniana Italiana “Giovanni Bertolè Viale” ha commemorato, questa mattina a Varese nella Sala Montanari (via dei Bersaglieri 2), il 153° Anniversario della “breccia di Porta Pia – XX Settembre 1870”, varcata dal 34° battaglione bersaglieri dopo 800 colpi sparati contro un reparto dell’esercito pontificio schierato a difesa della Sede apostolica.

Dopo i saluti del presidente dell’Associazione, Leonardo Tomassoni e dell’assessore alla Cultura del Comune, Enzo Rosario Laforgia, ha preso la parola il professor Fabio Minazzi, ordinario di Filosofia della Scienza all’Università degli Studi dell’Insubria, il quale ha svolto una relazione sottolineando gli spetti più etici che storici dei fatti accaduti a Roma quando i bersaglieri, aprendo un varco nelle mure vaticane, posero fine al potere temporale del papato.

Con gli occhi del credente la Chiesa ne ebbe solo benefici perché la Sede apostolica da quel momento sarebbe diventata, per il mondo intero, una cattedra elevata di principi etici.

Di fatto però, dal 1970 all’11 febbraio 1929, lo Stato italiano e la Chiesa cattolica vissero come separati in casa. Ci vollero i patti lateranensi firmati da Benito Mussolini e dal cardinale Pietro Gasparri per riconciliare lo Stato e la Chiesa.

Nella suo intervento il professor Minazzi ha fortemente criticato l’articolo 7 della Costituzione italiana definendolo “un disastro”, dimenticando, forse, che quell’articolo fu firmato da tutti i padri costituenti, Palmiro Togliatti compreso, che di tutto può essere accusato fuorché di non essere tra i maggiori sostenitori della laicità dello Stato.

Al termine della commemorazione del “XX Settembre” un drappello di Bersaglieri, insieme ad una rappresentanza di Alpini, ha deposto una corona al monumento del Bersagliere dove, in raccoglimento, è stato suonato “il Silenzio”.

La statua con il fante piumato è collocata al centro di un piccolo giardino i cui vialetti d’accesso sono stati ripuliti, questa mattina prima dell’incontro commemorativo, da alcuni bersaglieri della Sezione varesina.

È comprensibile che un giunta comunale di sinistra come quella presieduta da Davide Galimberti non abbia simpatia per le Associazioni di ex militari: non è nel Dna dei cosiddetti progressisti assecondare i valori patriottici. Ciò non toglie però che spetti all’Amministrazione civica tenere in modo decoroso non solo il proprio arredo urbano, ma anche quei monumenti che ne segnano la storia. La statua ai fanti piumati, che tanto hanno contribuito a costruire il nostro Paese, non merita l’indifferenza di una Giunta comunale che, scimiottando quella del capoluogo di regione, mostra tutti i suoi limiti di provincialismo.

Nota a margine: in Varese l’Amministrazione non ha trovato un locale da dare in comodato d’uso all’Associazione nazionale bersaglieri, tanto che la locale Sezione, presieduta da Antonio Catalano, è ospitata a Porto Ceresio, grazie alla lungimiranza del sindaco Marco Prestifilippo.



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