La prevenzione attraverso gli screening oncologici gratuiti, su fasce definite di popolazione, consente di ridurre la mortalità, individuando i tumori o i loro precursori, prima della manifestazione dei sintomi, in una fase precoce in cui gli interventi preventivi o terapeutici garantiscono maggior successo in termini di guarigione o guadagno di anni di vita mantenendo una buona qualità della stessa.
Stime OMS indicano tra il 30-50% la possibilità di prevenzione dei casi di cancro con l’adozione di sani stili di vita fin dall’infanzia, che permette di ridurre il rischio di sviluppare tumore in quanto diminuiscono gli effetti dei cosiddetti “fattori di rischio modificabili”: tabagismo, scorretta alimentazione, consumo rischioso e dannoso di alcol, scarsa attività fisica e sedentarietà.
In ATS Insubria sono attivi ad oggi tre programmi di screening oncologici organizzati screening per la prevenzione e diagnosi precoce del tumore di mammella dal 2000, del colon retto dal 2006 e del collo dell’utero dal 2022.
“I dati relativi all’adesione agli screening oncologici nel nostro territorio sono in crescita con un margine di miglioramento da colmare nel più breve tempo possibile: siamo sulla buona strada in relazione alle azioni di prevenzione oncologica primaria, secondaria e terziaria, che sono tra i principali obiettivi per garantire la salute dei cittadini. Desidero ringraziare tutti coloro che hanno consentito di raggiungere questi traguardi. Ribadisco la funzione strategica e preventiva degli screening anche in un’ottica di salute globale con l’obiettivo di contenere e ridurre l’impatto della malattia sia sui singoli che sulla comunità. Caldeggio quindi l’adesione di tutti coloro che vengono invitati perché questo potrebbe consentire un aumento degli anni di vita in piena salute” dichiara Salvatore Gioia direttore generale di ATS Insubria.
Giuseppe Catanoso direttore sanitario dell’Agenzia prosegue: “le attività di prevenzione sono tra le nostre priorità. Questi risultati confermano che ci stiamo muovendo nella giusta direzione e soprattutto che i cittadini stanno sviluppando una cultura e una positiva sensibilizzazione rispetto ai percorsi di screening. Proseguiremo a lavorare con maggior entusiasmo e ancora in collaborazione con tutte le realtà coinvolte nei programmi, che consentono di seguire un percorso diagnostico – terapeutico gratuito e completo fino alla presa in carico in caso di diagnosi tumorale”.
“Nell’ultimo biennio 2022-23 si evidenzia una ottimale estensione degli inviti alla popolazione target > o =95% come da standard atteso per tutte e tre le linee di screening. Inoltre, il numero assoluto di inviti e di prestazioni di primo e secondo livello erogate nel 2023 sono aumentate significativamente rispetto al 2022 in parte per un ampiamento delle coorti inserite nel target – es. donne di 47-49 anni chiamate attivamente per la prima volta nel 2023 per mammografico -, ma anche a seguito di un importante sforzo organizzativo da parte del Centro screening di ATS e di tutti gli erogatori per estendere pienamente l’offerta degli screening oncologici a tutti i cittadini e le cittadine appartenenti ai target individuati – spiega Annalisa Donadini direttore della Medicina Preventiva nelle Comunità di ATS Insubria -. Si evidenzia che l’adesione agli screening richiede ancora qualche sforzo e stiamo già lavorando, in collaborazione con tutti gli attori coinvolti per sensibilizzare la comunità ad accrescere la cultura della prevenzione e di conseguenza l’adesione. Proprio per questo stiamo condividendo campagne informative, coinvolgendo i Medici di Medicina Generale, Specialisti Ospedalieri, Farmacie, Associazioni di volontariato, nonché giornalisti e comunicatori per garantire una capillare informazione e sensibilizzazione” chiosa la dottoressa Donadini.
In sintesi, per lo screening mammografico gli inviti complessivi nel biennio sono stati 270.953 con un incremento di circa 50.000 unità nel 2023 rispetto al 2022. Il numero delle mammografie eseguite nei due anni è stato pari a 123.477 con significativo incremento nel 2023, pari a 30.000 esami in più (+60%).
Lo screening coloretto ha visto l’invio di 496.580 inviti, sempre nel biennio, con incremento nel 2023 di 95.000 inviti in più rispetto al 2022; di conseguenza le persone che hanno eseguito il test per la ricerca del sangue occulto nelle feci complessivamente sono state 201.264, con un aumento nella seconda annualità di oltre 57.000 unità (+80%).
Rispetto allo screening della cervice uterina che è in fase di progressiva estensione, le donne sottoposte ad esame nel biennio sono state 45.515 con un’adesione media del 37%.
È bene evidenziare rispetto al tumore della cervice uterina che, in oltre il 98% dei casi lo stesso è determinato dall’infezione da Papilloma virus umano (HPV); pertanto la vaccinazione risulta misura di prevenzione primaria di grande efficacia complementare allo screening.
RETE strutture sanitarie
La rete delle strutture sanitarie locali che partecipano ai programmi di screening, in stretta integrazione con il Centro screening di ATS, è ampia e costituita dai Consultori, centri di radiologia, di gastroenterologia e ginecologia ospedaliere dedite all’erogazione degli esami di primo e/o secondo livello.
Per lo screening colon retto il test di primo livello, ricerca sangue occulto nelle feci, è eseguito con la collaborazione attiva delle farmacie territoriali che consegnano e ritirano i kit ai cittadini conferendoli al Laboratorio di Sanità Pubblica di ATS.
Per lo screening del tumore della cervice uterina il laboratorio unico di analisi citologica (Pap test) e molecolare (HPV DNA test) è il Laboratorio di Anatomia Patologica di ASST Sette Laghi.