“Il Segno”, una bussola per leggere cristianamente il mondo

“Il Segno”, diretto da don Fabio Landi, è il mensile della diocesi ambrosiana. Fondato nel 1961 dal cardinale Montini, è stato da poco rinnovato nella grafica e nei contenuti, adottando lo slogan “il giornale della comunità”.

Con questo spirito propone un’informazione di qualità sui temi sociali, politici e culturali, offrendo chiavi di lettura per interpretare le questioni più delicate del nostro tempo alla luce del messaggio cristiano.

Il modo più agevole per conoscerlo e abbonarsi è andare sul sito ilsegno.chiesadimilano.it, dove è disponibile anche in versione digitale. Si può inoltre richiedere in parrocchia e nelle librerie cattoliche.

Il servizio di copertina del numero di luglio/agosto del mensileprende avvio da un approfondimento sul sacramento della confessione da parte di don Davide Caldirola, ispirato alla Proposta pastorale dell’arcivescovo Delpini per il 2024-2025 (appena uscita con il titolo: “Basta. L’amore che salva e il male insopportabile”) e in particolare a una frase: «Il confessore può suggerire anche un’opera di carità per il bene degli altri o della comunità oltre che una preghiera».

Un concetto molto simile, sul fronte penale, a quello che anima appunto la messa alla prova, il provvedimento istituito con la legge 67 del 2014 per alleggerire il sistema giudiziario dei procedimenti per reati minori (guida in stato d’ebbrezza, piccole lesioni, resistenza a pubblico ufficiale, interruzione di pubblico servizio, tentato furto, istigazione all’uso di stupefacenti ecc.).

Grazie a questo provvedimento la persona può scegliere una strada alternativa al processo chiedendo di svolgere un lavoro di pubblica utilità presso un ente convenzionato, pubblico o di volontariato. Si tratta della misura di “giustizia di comunità” che ha registrato la massima crescita in questi anni, passando dai 503 casi del 2014 agli oltre 25 mila del 2023, quota addirittura già superata nei primi cinque mesi del 2024 (con la Lombardia tra le prime regioni come incidenza).

Dalle interviste a esperti impegnati sul territorio della diocesi ambrosiana, sia sul fronte giudiziario e ministeriale che su quello delle associazioni che accolgono gli adulti in progetti di messa alla prova, emerge il grande valore di questa misura come atto di “restituzione” alla società e anche come avvicinamento al sociale di persone che non vi sarebbero mai entrate in contatto.

Ma emerge anche la difficoltà nel trovare un ente in cui effettuare il periodo di riparazione, soprattutto a causa di ostacoli burocratici.

Condividi:

Related posts