Lissago (Varese) festeggia il patrono San Carlo sabato 9 e domenica 10 Novembre

Si celebra sabato 9 e domenica 10 Novembre la festa patronale della parrocchia San Carlo Borromeo in Lissago (Varese), che fa parte della comunità pastorale Maria Madre Immacolata.

Sabato, dalle ore 16:30 alle ore 17:30, adorazione eucaristica e confessioni.

Domenica, alle ore 11:00 santa Messa solenne (Giornata dei poveri, Giornata diocesana Caritas, Mandato agli operatori della Comunità pastorale Maria Madre Immacolata), alle ore 12:00 aperitivo, pranzo in oratorio e, al termine, tombolata.

Come gesto di carità della settimana la comunità parrocchiale propone una raccolta di generi alimentari per le persone più bisognose. La Caritas della Comunità pastorale provvederà alla distribuzione di quanto lasciato nella madia in chiesa.

Pietro (cell. 328 446 7469), attivo collaboratore della comunità parrocchiale, ricorda che è gradita la prenotazione, entro giovedì 7 Novembre, per chi fosse interessato a prendere parte al pranzo di domenica, il cui menù (con possibilità d’asporto) prevede lasagne, polenta e zola, spezzatino, salsiccia, dolce.

L’erezione della parrocchia di Lissago – si legge nel sito della Comunità pastorale Maria Madre Immacolata – avvenne il 15 Dicembre 1640 (Registro parrocchie e canonicati diocesi di Milano, 1502). Tra XVII e XVIII secolo la parrocchia di San Carlo di Lissago è costantemente ricordata negli atti delle visite pastorali compiute dagli arcivescovi e dai delegati arcivescovili nella pieve di Varese.
Nel 1755, durante la visita pastorale dell’arcivescovo Giuseppe Pozzobonelli, il clero nella parrocchia dei Santi Carlo e Zenone di Lissago era costituito dal solo parroco; per il popolo, che assommava a 202 anime complessive, di cui 155 comunicati era istituita la scuola della dottrina cristiana; nella parrocchiale era costituita la confraternita del Santissimo Sacramento, senz’abito. Nel territorio della parrocchia, oltre alla chiesa dei Santi Carlo e Zenone, esisteva l’oratorio di Sant’Ambrogio in Calcinate degli Origoni (Visita Pozzobonelli, Pieve di Varese).
Verso la fine del XVIII secolo, secondo la nota specifica delle esenzioni prediali a favore delle parrocchie dello stato di Milano, la parrocchia di San Carlo di Lissago possedeva fondi per 85.3 pertiche; il numero delle anime, conteggiato tra la Pasqua del 1779 e quella del 1780, era di 201.
All’epoca della prima visita pastorale dell’arcivescovo Andrea Carlo Ferrari nella pieve e vicariato di Varese, il reddito netto del beneficio parrocchiale assommava a lire 657,39; il clero era costituito dal parroco. I parrocchiani erano 475, compresi gli abitanti delle frazioni Calcinate, Schiranna, Molino; nel territorio parrocchiale esisteva l’oratorio di Sant’Ambrogio; nella chiesa parrocchiale era eretta la confraternita del Santissimo Sacramento; era anche attiva in parrocchia una società di mutuo soccorso. La parrocchia era di nomina arcivescovile (Visita Ferrari, I, Pieve di Varese).
Nel XIX e XX secolo, la parrocchia di San Carlo Borromeo di Lissago è sempre stata inserita nella pieve e vicariato foraneo di Varese, nella regione III, fino alla revisione della struttura territoriale della diocesi, attuata tra il 1971 e il 1972 (decreto 11 marzo 1971) quando fu attribuita al nuovo vicariato foraneo e poi decanato di Varese, nella zona pastorale II di Varese.

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