Diario della Felicità 2

Suor Dolores Boitor della Congregazione della Beata Vergine di Loreto e Cecilia Galatolo, impegnata presso il portale “Family and media”, che si occupa del rapporto tra mass media e famiglia sono le autrici del libro “Diario della felicità 2” edito da Mimep Docete (10,00 euro – 202 pp).

L’opera è il proseguo del “Diario della felicità. Storie di giovani in ricerca” testimonianze di quattro ragazzi morti in fama di santità. Chiara Luce Badano, Carlo Acutis, Angela Tiraboschi e Matteo Farina.

Anche la seconda opera “Diario della felicità 2” storie di giovani testimoni. Santi della porta accanto” è la raccolta di testimonianze di quattro giovani Carlotta Nobile, Davide Buggi, Andrea Mandelli e Sandra Sabattini.

Percorsi di vita differenti tra loro, i primi tre colpiti da un cancro l’ultima muore a causa di un incidente. Ognuno di questi giovani era nel pieno della vita, con tante idee e sogni da realizzare per il futuro.

Sandra, muore nel 1984 per un incidente, suor Dolores la definisce la prima “Beata fidanzata”. Spese la sua esistenza al servizio dei poveri, dei disabili sognava insieme al fidanzato di fare il medico missionario in Africa.

Carlotta Nobile, Davide Buggi e Andrea Mandelli tre giovani che nel momento di raccogliere i frutti dei lori studi, come Carlotta, oppure nel momento in cui ci si affaccia alla vita e si decide il proprio percorso di vita arriva la dura sentenza, la diagnosi di una malattia terribile che li condurrà alla morte.

I tre giovani provano rabbia per quello che sta accadendo, non capiscono il motivo di un così crudele destino e perché proprio a loro. Il cammino che intraprenderanno durante le varie fasi della malattia li porterà a comprendere e a capire quale straordinario dono sia la fede, da quel momento la loro esistenza cambierà totalmente. Affideranno la propria anima a Dio, la loro vita cambia, affrontano ogni problema che la malattia pone sul loro cammino con lucidità e serenità.

Per gli amici, i familiari diventeranno una fonte di fede contagiosa. Il loro esempio vissuto attraverso le loro gesta, le parole e il modo in cui hanno saputo affrontare il male che li ha colpiti così inesorabilmente è la dimostrazione che qualsiasi prova siamo chiamati ad affrontare non dobbiamo abbandonarci alla tristezza.

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