Presso la Sala convegni di Villa Recalcati, mercoledì 10 luglio, si è tenuto un incontro di coordinamento tra i servizi sociali e i Centri per l’impiego promosso dal Settore Lavoro della Provincia di Varese e presieduto dal consigliere delegato al lavoro dott. Carmelo Lauricella.
L’obiettivo dell’incontro è stato quello di confrontarsi sulla gestione dei beneficiari dell’Assegno di inclusione (ADI), la nuova misura nazionale di contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli istituita a decorrere dal 1° gennaio 2024 dal decreto-legge 4 maggio 2023, n. 48 e che sostituisce la precedente misura del Reddito di Cittadinanza.
L’ADI è una misura di sostegno economico e di inclusione sociale e professionale, riconosciuto ai componenti di un nucleo familiare che presenta determinati requisiti soggettivi ed economici previsti dalla normativa.
Per poter accedere all’assegno di inclusione è necessario che un componente del nucleo familiare compili in modalità telematica la domanda sul sito dell’INPS, in maniera autonoma o recandosi presso un Patronato o un Centro di Assistenza Fiscale (CAF). L’INPS, a seguito di esito positivo dell’attività di verifica, informa il richiedente che, per ricevere il beneficio, deve effettuare la registrazione sulla Piattaforma del Sistema Informativo per l’inclusione sociale e lavorativa (SIISL) per poter sottoscrivere il Patto di attivazione digitale del nucleo. A seguito di tali operazioni, la domanda si considera accolta e si dà avvio al pagamento dell’assegno.
Entro 120 giorni dalla sottoscrizione del Patto di Attivazione Digitale, per continuare a ricevere mensilmente i pagamenti, tutti i componenti del nucleo familiare sono tenuti a presentarsi per un primo appuntamento presso i Servizi Sociali. Questi ultimi eseguono una valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo familiare, finalizzata alla sottoscrizione di un Patto per l’inclusione. Nell’ambito di tale valutazione, i componenti del nucleo familiare, di età compresa tra 18 e 59 anni, ritenuti “occupabili” vengono avviati ai Centri per l’impiego per la sottoscrizione del Patto di servizio personalizzato e l’avvio di un percorso di politica attiva finalizzato alla ricerca di un’occupazione.
Il Patto di servizio personalizzato deve essere sottoscritto entro 60 giorni dalla valutazione preliminare effettuata dai Servizi Sociali. Prima di procedere con la sottoscrizione del Patto di servizio personalizzato, è necessario che il beneficiario compili il proprio curriculum vitae e rilasci il Patto di attivazione digitale individuale (PAD) sul portale SIISL, operazione indispensabile per la presa in carico da parte dei servizi per l’impiego. Successivamente, ogni 90 giorni, i beneficiari sono tenuti a presentarsi ai Centri per l’impiego per aggiornare la propria posizione. In caso di mancata presentazione, il beneficio economico viene sospeso. Si sottolinea, inoltre, che i soggetti attivabili al lavoro, che non si presentano senza giustificato motivo alle iniziative di carattere formativo o di riqualificazione o ad altra iniziativa di politica attiva o di attivazione, comunque denominate, nelle quali è inserito dai servizi per il lavoro, secondo quanto previsto dal Patto di servizio personalizzato, decadono dalla misura.
In attesa di ulteriori indicazioni regionali sul tema, l’incontro di coordinamento è servito per identificare e chiarire le procedure per la gestione di tali utenti e far fronte ad alcune criticità emerse.