La festa di San Pietro Pescatore si tiene a Calcinate del Pesce dal 9 all’11 Luglio. Due le Sante Messe previste: venerdì 9 alle ore 21, nell’oratorio e domenica 11 alle ore 10, nella chiesa parrocchiale.
Come spiega don Felice Carnaghi, referente per la parrocchia di Calcinate del Pesce, che fa parte della diaconia Comunità pastorale Maria Madre Immacolata, «per esigenze del calendario pastorale, quest’anno la benedizione del lago si tiene venerdì 9 Luglio e sarà seguita dalla consueta celebrazione della S. Messa, mentre nelle sere di sabato 10 e domenica 11 avrà luogo la tradizionale Sagra del pesce nel rispetto delle vigenti norme anticovid».
Gli organizzatori ricordano che la prenotazione dei tavoli e l’asporto di cibo è obbligatoria ai numeri 339. 426.2078 (Giannina) oppure 333. 388.0388 (Melissa) preferibilmente su WhatsApp e nelle ore serali.
«Da quando nel 1908 fu costituita la “Società Anonima Cooperativa Pescatori del Lago di Varese” per volontà dei soci fu scelto un patrono per tale attività», è sempre don Felice a spiegare.
«E chi altri poteva essere se non colui al quale Gesù aveva chiesto di lasciare le sue reti sul Lago di Tiberiade e seguirlo per diventare pescatore di uomini? Ecco l’origine di questa festa tradizionale che comprende il rito della benedizione del lago, fino a qualche anno fa fonte di sostentamento per molte famiglie del paese.
Attualmente la Cooperativa non esiste più ma la tradizione vuole che si ripeta il gesto della benedizione delle acque e l’invocazione al Santo protettore». Anche se i tempi sono mutati e il lago non è più fonte di sostentamento per famiglie di pescatori, l’affetto nei suoi confronti è rimasto inalterato.
Un tempo – e qui il ricordo è di don Carlo Colombo, parroco di Bodio Lomnago – la cerimonia della benedizione del lago seguiva un iter che era stato introdotto da un suo predecessore, don Cesare Ossola, morto a 99 anni, nel 1978, dopo oltre mezzo secolo di ministero nella comunità di Bodio. Nella solennità dei santi Pietro e Paolo una processione di barche, si snodava dalla sponda occidentale del lago ed approdava alla Schiranna dove, messi in equilibrio la statua di San Pietro, stendardi, bandiere e labari, procedeva poi fino al pontile di Calcinate del Pesce.
Qui, sbarcati i sacerdoti e i fedeli, prendeva avvio il pellegrinaggio fino al Sacro Monte. Era una giornata di festa e di preghiera che vedeva sempre un grande concorso di popolo lieto di stringersi attorno ai propri “pastori” consapevoli che la fede, per rafforzarsi, non poteva essere racchiusa nel privato, ma esigeva momenti pubblici di testimonianza concreta. In questo momento di sconquasso delle coscienze, in cui si considerano un fenomeno di emancipato costume indecenti parate di lgbt (lesbiche, gay, bisex, trans) e si condannano come oscurantiste le processioni eucaristiche, i cattolici (a cominciare da quelli che si definiscono “adulti nella fede”) devono abbandonare inutili timidezze e tornare a gridare dai tetti che pace e progresso vengono solo da Gesù Cristo.
Il mondo cattolico può concorrere all’ auspicato nuovo Rinascimento italiano mostrando di non essere più disposto a confinare la fede in spazi privati.
Ripristinare la bella festa di San Pietro Pescatore come l’avevano promossa e sostenuta i nostri nonni sarebbe non solo un omaggio alla loro devozione, ma un’occasione di gioioso incontro per tante famiglie varesine e varesotte.