Gianni Oliva presenta con l’ANVGD Milano “45 milioni di antifascisti”

Il Comitato provinciale di Milano dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia giovedì 13 giugno alle ore 18:00 sulla pagina Facebook ANVGD di Milano. Per far conoscere e tramandare la storia della Venezia Giulia presenta il nuovo libro di 45 milioni di antifascisti. Il voltafaccia di una nazione che non ha fatto i conti con il Ventennio (Mondadori, Milano 2024)

Alla videoconferenza (successivamente visibile sul canale YouTube ANVGD Comitato di Milano interverrà l’autore: Oliva è docente di Storia delle istituzioni militari, presidente del Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino e autore di numerosi saggi sulla Seconda guerra mondiale in Italia.

Dopo essere entrata in guerra il 10 giugno 1940 inneggiando a Benito Mussolini, l’Italia uscì dal conflitto con l’armistizio dell’8 settembre 1943 iniziando ad addossare al Duce e a Re Vittorio Emanuele III le responsabilità della sconfitta. Sconfitto nella guerra civile ed eliminato con i suoi gerarchi il fascismo, esautorata dal referendum istituzionale del 2 giugno 1946 la monarchia, la firma del Trattato di Pace e l’esaltazione della Resistenza, attuata da una minoranza, diventano gli alibi per nascondere le responsabilità del Ventennio fascista. Un’intera classe dirigente si ricicla senza che venga chiesta ragione dei ruoli ricoperti negli apparati dell’elefantiaco ed onnipresente regime e non si compie la defascistizzazione delle istituzioni e di chi vi ha ricoperto incarichi.

L’analisi di Oliva parte dal caso eclatante di Gaetano Azzariti, transitato dal Tribunale della razza alla Corte costituzionale, per giungere alla disamina di carriere nelle prefetture, nelle questure e nell’esercito che hanno attraversato il regime e sono proseguite nella Repubblica.

Parallelamente la memoria pubblica trasforma il collasso politico, militare ed istituzionale dell’8 settembre nell’atto di nascita dell’Italia antifascista, prende piede la vulgata resistenziale e rimangono nel dimenticatoio i crimini di guerra e le tragedie del confine orientale (foibe, esodo, cessioni territoriali e riparazioni di guerra pagate alla Jugoslavia con i beni abbandonati degli esuli).

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