Giorgio Tombesi, il deputato democristiano che disse no a Osimo

Pubblichiamo articolo di Lorenzo Salimbeni  Responsabile comunicazione Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che ringraziamo per la gentile concessione.

È morto ieri a Trieste l’On. Giorgio Tombesi, nato a Udine il 22 marzo 1926 e deputato del collegio triestino per due legislature a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta, nonché Presidente per alcuni anni del Comitato provinciale di Trieste dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.

Rappresentante della corrente fanfaniana all’interno della Democrazia Cristiana, Tombesi alla Camera dei Deputati portò avanti in maniera coraggiosa ed isolata rispetto al resto del suo gruppo parlamentare l’impegno contro la ratifica del Trattato di Osimo con cui l’Italia rinunciava definitivamente alla ex Zona B del Territorio Libero di Trieste.

Durante il suo primo mandato subentrò proprio a Giacomo Bologna, esule istriano che aveva espresso la propria contrarietà al trattato bilaterale italo-jugoslavo e che perciò non era stato ricandidato. Divenne così il punto di riferimento istituzionale per il Comitato dei Dieci che, in contrapposizione a Osimo, aveva raccolto 65.000 firme a supporto di un progetto di legge che prevedeva la zona franca integrale, autonomia e tutela ambientale per la provincia di Trieste.

Una delegazione di questo movimento civico (da cui sarebbe poi sorta la Lista per Trieste) fu da lui accompagnata non da Ingrao, Presidente della Camera dei Deputati cui Tombesi apparteneva, bensì dal Presidente del Senato Fanfani, nella cui corrente il parlamentare triestino si identificava.

Era, infatti, intenzione di Tombesi spostare la discussione su Osimo dal piano locale a quello nazionale, onde uscire dalla trappola che vedeva l’arco costituzionale compattamente a favore e solamente la destra missina contraria. Nel suo secondo mandato parlamentare fu l’unico deputato democristiano eletto a Trieste, avendo raccolto più preferenze del rappresentante moroteo in un momento in cui la Lista per Trieste bissava il recente successo delle elezioni comunali eleggendo a Montecitorio Aurelia Gruber Benco.

Se vano fu il suo sforzo contro Osimo, risultò, invece, premiato dal successo il suo impegno affinché il sito della Foiba di Basovizza venisse annoverato come Monumento di interesse nazionale, primo passo verso la successiva designazione di Monumento nazionale.

«Tombesi rappresentò un punto di riferimento per me sia all’interno della Dc sia nell’associazionismo dell’Esodo – dichiara Renzo Codarin, Presidente nazionale Anvgd – e dimostrò in più circostanze coerenza e determinazione, rifiutando offerte di incarichi e di ruoli dirigenziali che gli erano state proposte per farlo desistere dal suo impegno politico a fianco delle rivendicazioni degli esuli e dei triestini su cui erano calate improvvisamente dall’alto la ratifica del Trattato di Osimo e la prospettiva della Zona Franca Industriale sul Carso»

Già Presidente dell’Azienda di Promozione Turistica e della Camera di Commercio, Tombesi ricevette dal Sindaco di Trieste Roberto Dipiazza la benemerenza civica del Sigillo trecentesco il 10 novembre 2017, proprio nell’anniversario della firma di quel Trattato di Osimo contro cui si adoperò dimostrando sensibilità per il mondo della diaspora adriatica e tenacia.

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