Tutto rimesso in gioco. La voce dell’impianto di incenerimento rifiuti del consorzio Accam potrebbe continuare a parlare fino all’anno 2032.
E la questione è sbarcata puntualmente anche a Olgiate Olona dove si è avuta l’occasione di parlarne nel punto del consiglio comunale dedicato alla revisione delle partecipate. Che il discorso sia in evoluzione è noto da tempo. Accam non ha ancora elaborato il bilancio del 2019 “ma- assicura l’assessore olgiatese Leonardo Richiusa- ci sta lavorando”.
La soluzione che pare essersi fatta strada è di una newco comprendente una serie di soggetti , da Amga di Legnano ad Agesp di Busto Arsizio, da Cap Holding ad Alfa che si occuperebbe di prendere in mano le sorti di Accam mettendoci anche risorse economiche. E, valuta Richiusa, la situazione potrebbe essere a buon punto e creare benefici anche per Olgiate Olona.
“E’ stata fatta un’assemblea- afferma – e la situazione dovrebbe essere quasi a buon punto”. Con un orientamento chiaro, però: “sarebbe auspicabile- aggiunge- che Accam restasse in mano pubblica”. Certo è che, puntualizza, “il vecchio modello societario è superato e occorre quindi pensarne uno nuovo”. Anche con un occhio a quel ciclo integrato dei rifiuti che, aggiunge, “farebbe restare i rifiuti sul nostro territorio e, se portato avanti come si deve, darebbe meno materiale da incenerire”.
Il discorso, dice ancora l’assessore olgiatese, ” è pienamente sostenibile e per rendersene conto basta guardare ad altre realtà estere dove ci sono inceneritori persino nel centro del paese”.
Tutti convinti? Paolo Colombo, consigliere del “Movimento Cinque Stelle”, qualche perplessità ce l’ha. “Personalmente mi auguro che non si arrivi al 2032 – comincia ad affermare scoprendo subito la carta pesante – qui si sta tirando fuori un mucchio di soldi, mi risulta poi che questa vicenda sia ancora molto controversa perchè il comune di Legnano ha presentato un esposto alla Corte dei Conti, la situazione non è delle migliori”.