La sala consiliare del Comune di Torre Boldone, martedì 20 Febbraio, alle ore 18.00 ha accolto la presentazione del libro “Testimoni di un esodo” editore Mimep Docete.
Presenti all’incontro oltre agli autori Alberto Comuzzi, Donatella Salambat, la presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia (Anvgd) di Bergamo Maria Elena Depetroni, l’assessore alla cultura Stefania Vescovi ed il Sindaco Luca Macario.
Una sala attenta e partecipata ha seguito il dialogo tra gli autori e la professoressa Depetroni, una serata dedicata al Giorno del Ricordo che con l’istituzione della legge del 2004 ha lo scopo di scongiurare che si cancellino i sacrifici, le rinunce; e che ogni cosa finisca nell’ oblio.
Se ciò accadesse sarebbe una grande perdita per le future generazioni di italiani, che sarebbero privati della conoscenza di una parte importante, seppur triste, della loro più recente storia.
Il libro presentato dagli autori riporta dodici storie di esuli che hanno abbandonato le città istriane di Pola, Zara, Fiume, Fasana, Fontane, Capodistria, Parenzo sotto la minaccia delle persecuzioni della Jugoslavia di Tito. Una menzione particolare deve essere rivolta all’Arcivescovo di Trieste Giampaolo Crepaldi che nella prefazione esprime il “dolore della sventura” che ha colpito ogni persona e famiglia che nell’esodo, abbandonando la propria terra, ha accettato di iniziare una nuova vita integrandosi in un nuovo tessuto sociale.
La serata è continuata nella discussione degli avvenimenti che hanno segnato la terra d’ ’Istria e l’esodo della sua gente.
Il presidente dell’Anvgd ha voluto sottolineare l’importanza di raccogliere la preziosa testimonianza degli esuli con tanto di date, luoghi, nomi e circostanze utili a formulare precise ricostruzioni storiche.
Oggi ci commuoviamo per le immagini trasmesse dalle televisioni e dai giornali che mostrano disperati salvati dal mare. Tutti giustamente, abbiamo a cuore la vita di profughi di guerra.
Di ciò che è accaduto a tanti nostri connazionali, molti tuttora viventi, s’è persa la memoria . Le statistiche parlano di 15/20.000 infoibati e di 300.000 scappati per non essere uccisi e non perdere la loro identità. La cosa più sconcertante, che non vuole essere una critica, anzi dovrebbe far riflettere sui grandi sacrifici supportati dagli esuli di prima generazione che hanno tenuto vivo il ricordo dei loro genitori, sorelle, fratelli passati attraverso quelle tragiche vicende, ma per parlarne oggi ci sia stato bisogno in Italia di una legge per ricordare.
da sinistra: Maria Elena Depetroni, presidente Anvgd (Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia) Bergamo, Donatella Salambat, e Alberto Comuzzi co-autori del volume “Testimoni di un esodo”