Cerimonia sobria e di alto valore simbolico quella che si è tenuta questa mattina, venerdì 4 Novembre, a Varese per celebrare, nel 104° anniversario della fine della Prima guerra mondiale, la festa delle Forze armate e dell’unità della Nazione.
Un plotone di formazione composto da Carabinieri, Finanzieri e Bersaglieri incardinati nella forza di Reazione Rapida della Nato ha reso gli onori al Prefetto di Varese, Rosario Pasquariello, accompagnato dal generale di divisione Nicola Terzano, sul sagrato della Basilica di San Vittore in apertura della cerimonia.
Prima di sfilare in corteo lungo le vie del centro cittadino il Prefetto ha sostato all’Arco Mera sulle cui pareti spiccano i nomi dei varesini medaglia d’oro al valore distinti per doti e qualità ed alcune lapidi a memoria dei numerosi caduti della Grande Guerra.
Successivamente il corteo – composto da rappresentanze della Croce Rossa Italiana, della Protezione Civile, dei Vigili del Fuoco e delle varie Associazioni combattentistiche – preceduto dalla Filarmonica Comunale di Marchirolo diretta dal maestro Fabrizio Rocca (che ha accompagnato l’intera manifestazione con diversi brani musicali), si è snodato fino a raggiungere piazza della Repubblica.
Qui il plotone di formazione, insieme alle varie rappresentanze civili e di Associazioni d’arma, si è schierato di fronte al monumento ai caduti dando vita alla seconda parte della cerimonia.
Il professore Antonio Orecchia docente all’Università dell’Insubria, su invito degli organizzatori della Giornata commemorativa, ha quindi svolto una relazione spiegando il significato e gli effetti della Prima Guerra Mondiale. In pratica, ha sostenuto il Professore, l’esito di quel conflitto ha radicalmente mutato gli equilibri geopolitici in Europa, ma ha decisamente influito sullo sviluppo della società italiana accelerandone il processo di unificazione.
Saluti e omaggi alle Forze Armate sono venuti dalla vice presidente di Regione Lombardia, Francesca Brianza, dal presidente della Provincia, Emanuele Antonelli e dal sindaco di Varese, Davide Galimberti.
Momento suggestivo, sulle note del “Piave”, la coreografia del “Coro delle mani bianche” dell’Istituto comprensivo Varese 1, con il quale è stata accompagnata la deposizione delle corone al monumento ai Caduti che svetta nitido nella piazza della Repubblica.
Gli alunni del coro erano accompagnati dalle insegnanti Ilaria Colombo ed Elena Caruso.
Alla celebrazione erano presenti, tra gli altri, il generale di divisione, Nicola Terzano, alte gerarchie delle Fiamme Gialle, il neo deputato di Fratelli d’Italia, Andrea Pelliccini e il prevosto di Varese, monsignor Luigi Panighetti.
Il mondo della scuola è stato rappresentato dagli scolari dell’Istituto comprensivo Varese 1, una presenza gradita che sarebbe stata ancor più apprezzata se accompagnata da rappresentanti di altri istituti. L’auspicio è che in tutte le scuole, università comprese, il 4 Novembre torni ad essere celebrato con la solennità che merita. Si deve al presidente Carlo Azeglio Ciampi il merito di avere ridato lustro a questa giornata carica di valore simbolico ed emotivo.
Anche se l’articolo 11 della Costituzione italiana stabilisce che «L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali», non si possono dimenticare i milioni di italiani che, con grande senso del dovere, hanno dato la vita per l’onore dell’Italia.
Una becera cultura, coltivata per anni dai governi di sinistra, ha impedito di educare i giovani all’amore di patria arrivando a demonizzare chi si sentisse orgoglioso di indossare la divisa con le stellette.
La famiglia e la scuola devono tornare ad essere le fonti di una rinnovata educazione che, ispirata dai valori religiosi, tenga in alta considerazione il senso della Nazione e delle sue istituzioni, di cui le Forze Armate sono elemento fondamentale.