Grazie al Prefetto Varese diventa sempre più inclusiva

“Occupazione” è stato il termine chiave che ha risuonato maggiormente stamattina, venerdì 19 Luglio, negli interventi in sala consiliare della Provincia di Varese. L’evento ha visto la partecipazione delle istituzioni e di numerosi rappresentanti del mondo economico e associativo della città e della provincia di Varese, riuniti per ufficializzare due protocolli sull’inserimento lavorativo dei richiedenti asilo e dei detenuti, sia all’interno che all’esterno del carcere

Un progetto sentito e fortemente sostenuto dal Prefetto di Varese,  dottor Salvatore Pasquariello che ha ripercorso le tappe degli sforzi compiuti per creare una rete territoriale che renda concreta l’inclusione sociale dei detenuti. Il Prefetto ha evidenziato i notevoli benefici previsti dalla legge n. 193, nota come “legge Smuraglia”, di cui possono usufruire le imprese che assumono detenuti o ex detenuti, sottolineando la funzione rieducativa della pena. L’opportunità offerta ai detenuti attraverso l’inserimento in progetti di formazione o esperienze lavorative mira a restituire loro fiducia in se stessi e nelle istituzioni, stimolando la volontà di reinserirsi nella società. Questo percorso rappresenta un’occasione per iniziare una nuova vita e ridurre il rischio di recidiva.

I principali motivi che hanno portato alla creazione di questo programma sono il sovraffollamento delle carceri, l’incremento dei suicidi e la bassa natalità nel nostro Paese. Questi fattori rendono indispensabile reperire forza lavoro qualificata e competente, al fine di trasformare Varese e la sua provincia in un centro capace di rispondere alle esigenze delle imprese e del territorio.

Il lavoro è l’obiettivo condiviso di entrambi i protocolli, poiché solo attraverso l’occupazione si può garantire l’integrazione degli ex detenuti al termine della pena e dei richiedenti asilo nella società.

Il progetto mira a collegare il mondo carcerario a quello del lavoro come parte del percorso di rieducazione e recupero della persona. Questo non solo consente ai detenuti di ricostruirsi una vita basata su nuovi valori e comportamenti legali, ma garantisce anche una maggiore sicurezza pubblica. Infatti, la maggior parte di coloro che trovano un’occupazione subito dopo l’ uscita dal carcere, tende a non commettere ulteriori reati.

Un’opportunità per valorizzare i più vulnerabili nella società e uno strumento per eliminare i pregiudizi che spesso li segnano con un marchio indelebile. 

didascalia: il Prefetto dottor Salvatore Pasquariello alla firma del protocollo

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