Nel 2021 si è verificato un calo del 55% rispetto a prima della pandemia degli arrivi in Italia dei viaggiatori provenienti dall’Unione Europea, con un peggioramento (-7%) anche rispetto al 2020. E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in riferimento al cambio delle regole sui viaggi nell’Unione Europea, sulla base dei dati Bankitalia relativi ai primi nove mesi dell’anno.
“La mancanza di viaggiatori stranieri è stato uno degli elementi di maggiore criticità per il turismo in Italia che registra un crollo di oltre 10 miliardi di euro delle spese per l’intero anno 2021 rispetto a prima della pandemia, con una marcata flessione che ha interessato anche le province del settentrione lombardo” commenta il presidente della federazione Coldiretti Fernando Fiori. 1/3 delle perdite dirette si è riversato sull’indotto della ristorazione, colpendo i consumi in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi secondo le stime della Coldiretti.
A mancare all’appello sono stati soprattutto – sottolinea Coldiretti Varese – proprio i turisti stranieri bloccati alle frontiere dall’avanzare dei contagi e dalla misure di restrizione adottate ma a calare sono state anche le presenze nazionali anche nelle festività di fine anno mentre risultati più positivi si sono registrati nel periodo estivo.
I vacanzieri dall’estero in Italia sono strategici per l’ospitalità turistica anche perché – continua la Coldiretti provinciale – i visitatori dall’estero hanno tradizionalmente una elevata capacità di spesa per alloggio, alimentazione, trasporti, divertimenti, shopping e souvenir.