Clima sereno e momenti di grande intensità. E il cuore aperto all’ascolto e al sostegno di chi ha vissuto un dramma e ne porta il ricordo indelebile ma anche la speranza di tornare a rinascere.
Nella sede della Conferenza Episcopale Italiana di via Aurelia 50 il presidente monsignor Matteo Zuppi e il segretario nazionale monsignor Giuseppe Baturi hanno spalancato la porta ad alcune vittime di abusi compiuti da chierici e pastorali in passato e in tempi più recenti e ai loro familiari.
Presente anche monsignor Lorenzo Ghizzoni, presidente del Servizio nazionale per la tutela dei minori. “E’ stato un momento molto importante e significativo – è la valutazione della Cei in una nota – in cui ciascuna vittima ha condiviso la propria storia di dolore esprimendo al tempo stesso il desiderio di assistere e accompagnare la Chiesa in Italia per far sì che questi episodi non si ripetano e per tutelare sempre meglio minori e adulti vulnerabili”.
Due le parole d’ordine che sono affiorate durante l’incontro: ascolto e accoglienza. Tutto in ossequio alle linee guida della Cei per le quali “la vittima va riconosciuta come persona gravemente ferita e ascoltata con empatia, rispettando la sua dignità”. L’ascolto è stato ribadito come porta d’ingresso principale alla condivisione del dramma delle persone che hanno subito violenza.
“E’ un crimine – prosegue la Cei – che ci apre alla solidarietà e ci interpella a far tutto il possibile perché l’abuso non si ripeta”. Gli esponenti della Cei hanno sottolineato come l’incontro rappresenti la prima pietra nella costruzione di un “gruppo operativo formato da vittime di abusi in ambienti ecclesiali e da loro familiari”.
E parla di una “sorta di Osservatorio composto da persone che hanno generosamente dato la loro disponibilità a offrire, a titolo personale e nella massima libertà, un contributo propositivo per migliorare e rendere più efficaci le attività di formazione e prevenzione messe in atto dalle Chiese in Italia attraverso la rete territoriale dei Servizi tutela minori”. A occuparsi di presiedere l’Osservatorio sarà direttamente la presidenza Cei.
Tutto sarà imperniato su “una serie di incontri , preceduti da un momento di preghiera, che avranno a tema il confronto sulle attività di formazione e prevenzione degli abusi su minori e adulti vulnerabili messe in atto dalla Chiesa in Italia”.
Una risposta concreta e determinata a un problema che non da oggi lacera la stessa Chiesa. E dall’affrontare il quale non è esclusa alcuna persona.