La presidenza della Cei ha deciso di mettere a disposizione della popolazione della Croazia pesantemente prostrata dal terremoto del 29 dicembre un contributo di 500 mila Euro. Lo stanziamento è figlio , come specifica la Conferenza dei vescovi in un comunicato, “dei fondi otto per mille che i cittadini destinano alla Chiesa Cattolica” e costituisce “una prima forma di aiuto alle vittime del terremoto che sta colpendo la Croazia”.
La nota della Conferenza inquadra nitidamente anche le conseguenze tragiche generate dall’erompere del sisma: “dopo le scosse del 29 dicembre – spiega – la terra ha continuato a tremare nelle prime ore della mattina provocando ulteriori danni alle infrastrutture e alle abitazioni rese già fragili dalla sequenza di terremoti degli ultimi mesi, il bilancio finora è di almeno sette morti e decine di feriti, alcuni dei quali in gravi condizioni”.
La Caritas , dal canto suo, esprime “preoccupazione per i danni che questo terremoto potrebbe avere sulla popolazione , dal momento che si tratta di una zona densamente popolata, la città di Zagabria e le sue aree contano un milione di abitanti”. Dopo essere stata piegata dall’emergenza pandemica con l’emergere di quattromila contagi e di 90 vittime giornaliere in una nazione di circa quattro milioni di abitanti , la Croazia si trova quindi a dover fronteggiare un’altra sciagura. La Cei evidenzia inoltre che, a quanto si evince dalle pur ancora frammentarie informazioni, danni pesanti sono stati segnalati per le città di Sisak e Zagabria “nelle case e in strutture pubbliche, ospedali, asili, case di riposo e ministeri con varii edifici religiosi che risultano gravemente danneggiati”.
A pagare un tributo pesantissimo ai sobbalzi sismici della terra sono state segnatamente, precisa ancora la Cei, “l’arcidiocesi di Zagabria e la diocesi di Sisak”. Il contributo deciso dalla Cei servirà per dare fiato al reperimento di generi di prima necessità a beneficio delle popolazioni colpite dal sisma quali cibo, farmaci, assistenza medica, kit igienico-sanitari , alloggi temporanei. La Caritas italiana seguita frattanto a mantenere contatti con la sua emula croata. (Cri.Com.)
Chi volesse aprire il cuore e mettere a disposizione un supporto economico lo potrà fare attraverso una serie di canali segnalati da Caritas e Cei: Banca Popolare Etica Iban IT24 C0501803 2000 0001 3331 111, Banca Intesa San Paolo IT 66 W030 6909 6061 00000012 474, Banco Posta IT 91 P076 0103 2000 0000 0347 013 oppure UniCredit IT 88 U 02008 05206 000011063119.
crediti immagine MeteoGiuliacci