abato 27 febbraio, l’Arcivescovo di Milano, mons. Mario Delpini, sarà a Casa Cardinal Schuster (via Sant’Antonio 5, Milano) per intervenire alla conclusione dell’Assemblea degli oratori che si svolgerà dalle 9.30 alle 12.00.
L’incontro, dal titolo «Tocca a noi, ora», vedrà la partecipazione di un’ampia rappresentanza di educatori, genitori, volontari, giovani, sacerdoti e religiose, coinvolti nei circa mille oratori della Diocesi, che si collegheranno da remoto sulla piattaforma Zoom. L’Assemblea è anche il primo appuntamento dopo la preghiera corale alla quale l’Arcivescovo ha chiamato tutta la Diocesi, lo scorso 21 febbraio, per rispondere all’emergenza educativa che coinvolge i giovani, secondo mons. Delpini uno degli effetti collaterali più preoccupanti della pandemia.
«I ragazzi stanno pagando forse il prezzo maggiore di questa crisi – conferma il direttore della Fondazione Oratori Milanesi, don Stefano Guidi -. La didattica a distanza ha dimostrato di non poter sostituire la scuola. Tutti gli spazi della socialità sono stati ridotti, compressi, addirittura annullati. Ciò che fino a pochi mesi fa era considerato buono e desiderabile – il contatto umano e il gioco come espressione corporea, fare gruppo e stare in gruppo – è diventato un comportamento pericoloso e quindi proibito. Questo ha generato una grande sofferenza tra i più giovani. Una sofferenza che purtroppo ha avuto anche esiti estremi come i fatti di cronaca hanno dimostrato. L’Arcivescovo ha voluto dare voce a quella sofferenza. E noi come educatori ci sentiamo interpellati da quel suo grido di allarme».
Naturalmente la pandemia ha avuto un grande impatto anche sui 937 oratori della Diocesi (dato dell’ultimo censimento realizzato dall’istituto di ricerca Ipsos nel 2015). Tuttavia questo periodo è stato anche l’occasione per sperimentare forme nuove di impegno e di relazione con i giovani. Nel corso del primo lockdown di primavera molti giovani e adolescenti si sono dedicati ad attività di volontariato, ad esempio partecipando nei loro quartieri e città alla distribuzione degli aiuti alimentari alle famiglie che si sono impoverite con la crisi.
Durante l’estate, quando è stato possibile riaprire gli spazi di incontro, sono riprese le attività. Il grande sforzo organizzativo messo in campo da 30mila tra volontari e religiosi ha consentito la partecipazione di 70mila ragazzi nel rispetto delle norme di distanziamento sociale: una prova difficile ma superata senza conseguenze sanitarie sul fronte dei contagi.
Con l’introduzione delle successive limitazioni imposte dalla creazione del sistema delle zone a colori, le attività sono riprese on line, quando non è stato possibile ritrovarsi negli spazi fisici. Mentre, quando possibile, sono continuati in presenza la catechesi e i momenti di preghiera che sono stati riscoperti e sono diventati anche occasioni di incontro.
Anche i doposcuola parrocchiali (302 secondo il censimento 2016) hanno continuato a garantire aiuto e assistenza, soprattutto ai ragazzi più in difficoltà, alternando la didattica in presenza a quella a distanza.
Infine proprio per far fronte all’emergenza educativa scaturita da quella sanitaria, in alcuni quartieri periferici di Milano negli ultimi mesi sono stati riaperti oratori che da anni avevano cessato l’attività, grazie al Progetto Periferia realizzato in collaborazione tra Fom e Caritas Ambrosiana.
«Gli educatori hanno moltiplicato gli sforzi per stare accanto ai ragazzi anche in questo momento così complicato. Continueremo a farlo raccogliendo la sfida che questo tempo ci lancia e alla quale proprio l’Arcivescovo ci richiama con il suo accorato appello», sottolinea don Guidi.
L’intervento dell’Arcivescovo sarà trasmesso in diretta sul canale YouTube Pastorale giovanile – Fom Milano.
(crediti Resegoneonline – immagine di repertorio)