Sant’Ambrogio, pilastro del cattolicesimo

Il 7 Dicembre Milano celebra il suo patrono Sant’Ambrogio, una delle figure eminenti della Chiesa e al cui insegnamento si ispirò anche San Carlo Borromeo

“Qui è sepolto Ambrogio ma vive ancora e ci aiuta colla sua potente assistenza; ancor tiene il timone della sua Chiesa” sono le parole riportate sulla tomba di Sant’Ambrogio dal vescovo di Pavia, S. Ennodio, nel secolo V.

La città di Milano, il 7 Dicembre, commemora Sant’Ambrogio, una delle figure più importanti della Chiesa, che ha lasciato una traccia indelebile nel cattolicesimo e nella città meneghina che lo ha scelto quindi come protettore.

Nel volume “Sant’Ambrogio nell’arte del Duomo di Milano”, presso la Veneranda Biblioteca Ambrosiana, si trovano alcuni passaggi che descrivono la figura di Sant’Ambrogio come fonte di ispirazione per San Carlo Borromeo, che sentì la necessità di ispirarsi ad un modello, “per la nuova epoca che cominciava e di cui lui in parte ne fu l’artefice”.

“Ambrogio e Carlo furono due persone di una linearità ineccepibile; entrambi forgiati di una religiosità seria che non si accontentava del poco o del tanto, ma voleva il dono dell’intera persona nel suo essere e nel suo comportarsi; entrambi avevano un unico amore, Gesù Cristo crocifisso e risorto”.

Ambrogio amava e inculcava lo studio non per valere o farsi valere ma per servire. Anche ai tempi di Sant’Ambrogio il tema della povertà era fonte di stimolanti discorsi e di continue polemiche, infatti il vescovo privò le chiese dei milanesi dei calici d’oro e d’argento per riscattare molte persone rapite dai barbari Goti.

Una delle frasi famose che Ambrogio utilizzò per giustificare questa decisione fu: “se la Chiesa ha dell’oro, non è per custodirlo ma per donarlo a chi è nel bisogno”. Dello stesso tenore anche l’affermazione “I sacramenti non hanno bisogno dell’oro: sono validi anche senza di esso, perché non è con l’oro che si ottengono”. (Sant’Ambrogio nell’arte del Duomo di Milano)

Il Santo nel corso del suo ministero si distinse per l’attenzione ai poveri e per uno stile di vita austero, sotto di lui vennero edificate diverse basiliche, tra cui San Nazaro, San Simpliciano, San Dionigi e Sant’Ambrogio. Quest’ultima, che inizialmente si chiamava Basilica Martyrum (costudiva i corpi dei martiri San Gervasio e San Protasio), viene ridedicata solo dopo la morte di Ambrogio, il 4 aprile 397. Le sue spoglie sono conservate proprio all’interno di questa Basilica.

E’ importante ricordare che oltre ad essere patrono di Milano è venerato e riconosciuto come uno dei massimi dottori della Chiesa occidentale insieme a San Girolamo, San Gregiorio I papa e Sant’Agostino che si convertì al cattolicesimo grazie a Sant’Ambrogio.

didascalia: Basilica di Sant’Ambrogio a Milano

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