Varese, un 2021 bollente lascia il posto al gelo

Torna il gelo nel Varesotto, con la colonnina di mercurio che, nei prossimi giorni, scenderà sottozero in diverse zone della provincia: l’agricoltura si ritrova così alle prese con il gelo dopo un 2021 bollente che ha fatto segnare temperature superiori alla media.

Il termometro scenderà sottozero per almeno tutta la settimana, con escursioni termiche marcate (anche superiori a 10 gradi, a seconda delle zone) tra il giorno e la notte. Inoltre, secondo i dati indicano come l’anno appena trascorso sia stato, a livello globale, il quinto più caldo mai registrato, come conferma il rapporto del servizio Copernicus dell’Unione Europea sui cambiamenti climatici.

Il clima pazzo del 2021 ha decimato diverse produzioni della provincia prealpina – in primis il miele, con il crollo del raccolto della varietà acacia lo scorso ano – così come i raccolti nazionali con crolli che vanno dal 10 % per il grano, al 15% per la frutta, al 9% per il vino. Il risultato è un conto dei danni nelle campagne italiane stimato dalla Coldiretti in oltre 2 miliardi.

La tendenza al surriscaldamento è ormai strutturale anche in Italia dove la classifica degli anni più caldi dal 1800 si concentra nell’ultimo periodo e comprende nell’ordine anche il 2018, il 2015, il 2014, il 2019 e il 2003. Gli effetti– sottolinea la Coldiretti – si sono già fatti sentire con il divampare degli incendi e una drastica riduzione dei ghiacciai.

A preoccupare – continua la Coldiretti – è anche l’innalzamento dei livelli del mare che secondo lo studio dell’Ingv (Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia) farà crescere il livello del Mediterraneo di 20 centimetri entro il 2050 con punte di 82 centimetri nella zona della laguna di Venezia, con effetti devastanti per la città.

Siamo di fronte – continua Coldiretti Varese – alle conseguenze dei cambiamenti climatici con l’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal maltempo al sole. L’agricoltura è l’attività economica che più di tutte le altre vive quotidianamente le conseguenze dei cambiamenti climatici, ma è anche il settore più impegnato per contrastarli – conclude la Coldiretti – si tratta di una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla climatologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territorio

“A pagare i costi del gelo è un’agricoltura già colpita dal “caro energia”, con costi che si impennano del 50% per il riscaldamento delle serre di fiori e ortive” conclude il presidente della Coldiretti provinciale Fernando Fiori. Rincari “che si vanno ad aggiungere agli aumenti che stanno colpendo in maniera generalizzata le materie prime necessarie alla produzione e al packaging. Una situazione che, più in generale pesa sulla programmazione di tutti i settori per la prossima stagione e che aggiunge incertezza al periodo già imprevedibile a causa della pandemia”.

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