Sulla scia di un 2020 fuori da ogni schema, anche il 2021 prende il via con uno scenario inedito: ovvero con i “saldi” partiti (causa limitazioni di zona rossa) solo per gli acquisti dei prodotti tipici delle feste di Natale e Capodanno, offerti con sconti fino al 70%, dai cotechini ai pandori, dai panettoni ai torroni fino alla frutta secca.
Lo rileva Coldiretti Varese nel sottolineare che a causa della zona rossa nel weekend gli alimentari sono gli unici negozi aperti dove c’è l’opportunità di risparmiare anche sulla tavola per motivi esclusivamente commerciali che non influiscono in alcun modo sulle caratteristiche qualitative dei prodotti.
In attesa di poter cogliere le offerte per abbigliamento e scarpe, sono da subito disponibili – sottolinea la Coldiretti – molti alimenti tipicamente natalizi che non possono essere conservati per il prossimo anno tra i quali soprattutto pandori, panettoni, torroni, cotechini, zamponi, ma anche la frutta secca o gli spumanti secondo formule diverse che vanno dall’“uno per due” al “due per tre”, ma possono essere offerti anche sconti rilevanti che arrivano fino al 70%.
E’ necessario tuttavia – consiglia la Coldiretti– fare sempre attenzione alle date di scadenza obbligatoriamente indicate nelle confezioni per evitare di consumare prodotti vecchi. Per il cenone di fine anno, si è registrato registra un calo di spesa superiore al 30% rispetto allo scorso anno, a causa principalmente della chiusura di ristoranti, trattorie, pizzerie, pub e agriturismi per l’emergenza Covid ma anche delle ridotte disponibilità economiche delle famiglie colpite dalla crisi economica legata alla pandemia.
Oltre il 90% dei cittadini ha quindi deciso di consumare il cenone nelle proprie case, per una media complessiva a tavola di meno di 4 persone: anche in questo caso, una scelta obbligata dall’istituzione della zona rossa, anche se in Italia una minoranza di 3 milioni di cittadini (6%)– sottolinea la Coldiretti – non ha rinunciato a festeggiare da parenti o amici approfittando della possibilità di ospitare al massimo due persone non conviventi, oltre a minori sotto i 14 anni.
Per compensare l’assenza delle grandi tavolate del passato, ci si è dedicati soprattutto alla cucina: nel 90% dei casi gli italiani hanno cucinato in casa il cenone, a fronte di un 10% in forma di asporto o consegna a domicilio.
La maggioranza delle tavole sono state imbandite con menu a base di prodotti o ingredienti nazionali con una spesa stimata – continua la Coldiretti – in 600 milioni di euro per pesce e le carni compresi i salumi, 350 milioni di euro per spumante, vino ed altre bevande, 200 milioni di euro per dolci, 300 milioni di euro per ortaggi, conserve, frutta fresca e secca, 150 per pasta e pane e 100 milioni di euro per formaggi e uova.
Più di un cittadino su cinque (22%) è andato a dormire prima della mezzanotte senza preoccuparsi dei tradizionali botti, mentre il 60% ha aspettato almeno il rintocco delle lancette e un 18% non ha rinunciato, invece, a restare alzato fino a tarda notte.
Con il riposo anticipato in molti – conclude Coldiretti Varese – hanno rinunciato anche al tradizionale brindisi di mezzanotte con il risultato che quest’anno gli italiani hanno fatto saltare appena 63 milioni di tappi di spumante nelle feste di fine anno, il minimo del decennio per effetto di un taglio del 15% rispetto allo scorso anno.
Tra i riti scaramantici si riscopre invece il tradizionale consumo di lenticchie chiamate a portar fortuna sul 78% delle tavole di fine anno, spesso accompagnate dal cotechino o zampone presenti sul 66% delle tavole.