Dai risultati dell’indagine congiunturale dell’Ufficio Studi di Confindustria Varese emerge per il terzo trimestre 2022 un quadro di diffusa flessione dei livelli produttivi dell’industria varesina. Il dato è solo in parte riconducibile a fattori stagionali: le imprese cominciano a scontare l’acuirsi della crisi energetica e della forte incertezza generata dal conflitto russo-ucraino.
Questo, nel periodo luglio-settembre 2022, ha portato ancora a una situazione di generale calo della marginalità (l’82% delle imprese rispondenti ha segnalato la riduzione del proprio MOL a causa dei maggiori costi energetici e delle materie prime),nonostante il rialzo dei prezzi alla vendita. Inoltre, per la maggior parte delle aziende rispondenti, la crisi dell’energia e delle materie prime ha reso necessaria la riorganizzazione dei propri processi produttivi e, in alcuni casi estremi, anche la temporanea interruzione dell’attività aziendale.
Nel terzo trimestre 2022 sono in netta maggioranza le imprese che hanno dichiarato livelli di produzione in riduzione rispetto al trimestre precedente (il 51,6% delle rispondenti); solo poco più di un terzo (il 32,3%) ha segnato una stabilità e il 16,1% un aumento. Il saldo delle risposte è così pari a -35,5 punti percentuali, mostrando un quadro di generale calo della produzione, seppur con eterogeneità dell’intensità del fenomeno tra e all’interno delle principali filiere del territorio. Ulteriore proxy del calo dei livelli produttivi, la riduzione del tasso di utilizzo degli impianti dal 78,5% del II trimestre al 75,8% del III trimestre.
Meno negativo il quadro del portafoglio ordini, specialmente per alcuni comparti che hanno mostrato invece una tenuta della propria domanda.
Le previsioni delle imprese sulla produzione per il quarto trimestre non sono di rimbalzo dei livelli produttivi, ma assumono comunque un tono generalmente più positivo.
PRODUZIONE
Sotto il profilo della produzione, nel terzo trimestre 2022 il saldo complessivo delle risposte (calcolato come la differenza tra la percentuale di imprese che dichiarano un aumento e quelle che dichiarano una diminuzione della produzione rispetto al trimestre precedente) è stato pari a -35,5 punti percentuali. La maggioranza assoluta delle imprese rispondenti ha dichiarato livelli produttivi in diminuzione rispetto al trimestre precedente (51,6%), contro le previsioni più ottimistiche che le imprese si aspettavano nel secondo trimestre. Poco più di un terzo delle imprese ha segnato una stabilità della propria produzione a consuntivo nel trimestre (32,2%) e solo una minoranza un aumento (16,1%).
A livello settoriale, le imprese del metalmeccanico e della moda indicano saldi negativi delle risposte sull’andamento della produzione rispetto al trimestre precedente, ma con una situazione più equilibrata rispetto alla media totale del campione, grazie ad alcuni comparti delle rispettive filiere che hanno tenuto maggiormente. Contesto diverso per il chimico-farmaceutico e la gomma-plastica, che registrano invece un quadro produttivo diffusamente negativo.
Il grado di utilizzo degli impianti in media è stato pari al 75,8%.
Le previsioni sulla produzione per il quarto trimestre 2022 sono orientate a un quadro migliore rispetto al periodo estivo, seppur sempre con criticità: il saldo delle risposte rimane negativo (pari a -11,3 punti percentuali), ma con una proporzione inferiore rispetto al quadro consuntivo di imprese che si aspettano una riduzione dei livelli produttivi (il 37,2%), percentuale quasi paritetica a chi si aspetta una stabilità dei livelli (36,9%). Sempre in minoranza chi si attende un aumento, ma anche in questo caso con un sensibile miglioramento delle risposte (25,9%). Il dato è sintesi di aspettative diverse per ogni settore: in chiusura d’anno il metalmeccanico ha caute aspettative di sostanziale stabilità, il chimico-farmaceutico si attende comunque una diminuzione della produzione, il gomma-plastica prevede una situazione bipartita tra stabilità e riduzione, mentre la moda rappresenta l’unico settore con una preponderanza di attese positive.
I dati grezzi di consumo elettrico industriale rilevati dal consorzio di Confindustria Varese, EnergiVA, su un campione di aziende [1] della provincia di Varese, mostrano un quadro in tendenza col fenomeno produttivo: nel periodo luglio-agosto 2022, si è registrata una variazione tendenziale cumulata rispetto a luglio-agosto 2021 del -5,2%.
ORDINI
La dinamica del portafoglio ordini risulta in flessione (il saldo nelle risposte è pari a -15,6 punti percentuali), ma con una situazione fortemente diversificata tra settori: il comparto moda segnala per lo più un aumento degli ordinativi complessivi e il metalmeccanico una sostanziale eguale ripartizione tra le risposte, mentre chimico-farmaceutico e gomma-plastica sono più sofferenti. Le imprese del campione che hanno segnalato una stabilità della consistenza del portafoglio ordini a fine del terzo trimestre rispetto alla fine del secondo sono pari a un terzo (30,5%), mentre prevalgono quelle che segnalano un calo (42,6%); coloro che indicano un aumento sono una minoranza (26,9%). Il saldo delle risposte riferito agli ordinativi esteri è pari invece a -17,4 punti percentuali.
MERCATO DEL LAVORO
Nel terzo trimestre 2022 a livello provinciale l’INPS rileva che nel comparto industriale sono state autorizzate 1.315.539 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in calo rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2021 (-54,4%), ma in moderato aumento rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2022 (+15,1%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga) nel terzo trimestre 2022 sono state autorizzate 1.480.542 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel comparto industriale, in riduzione sia rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2021 (-73,6%), sia rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2022 (-44,2%).
Guardando ai primi nove mesi dell’anno 2022 sono state autorizzate complessivamente 7.834.157 ore di cassa integrazione guadagni, in riduzione (-72,0%) rispetto allo stesso periodo del 2021.
(Per maggiori informazioni “Settembre 2022: andamento cassa integrazione guadagni”).
PRINCIPALI SETTORI
METALMECCANICO
Sotto il profilo produttivo, nel terzo trimestre prevalgono le risposte di stabilità (45,9%) e di calo (37,8%) dei livelli produttivi rispetto al trimestre precedente; solo il 16,3% comunica un loro aumento. Il saldo delle risposte è pertanto pari a -21,5 punti percentuali. Il risultato è sintesi di diverse dinamiche intra-filiera: se da una parte le aziende del comparto siderurgico, dell’elettrotecnica ed elettronica hanno seguito tendenze maggiormente di calo dei livelli produttivi, le aziende della meccanica strumentale e dei mezzi di trasporto hanno registrato un andamento più di tenuta o incremento. La dinamica del portafoglio ordini mostra invece un saldo delle risposte meno negativo (-1,4 punti percentuali), grazie a una sostanziale equa ripartizione delle risposte che segnalano un calo degli ordinativi (34,1%), una stabilità (33,3%) e un aumento (32,6%). Dinamica simile per gli ordini esteri. Per la chiusura d’anno, la maggior parte delle aziende intervistate prevede un profilo in stabilità della produzione (38,5%) ed incrementa la proporzione di imprese che si attendono un aumento (29,5%), mentre il 32% indica una possibile riduzione. Il saldo delle risposte va così in terreno più vicino alla parità rispetto al consuntivo (pari a -2,6 punti percentuali).
Nel terzo trimestre 2022 a livello provinciale l’INPS rileva che nel settore metalmeccanico sono state autorizzate 621.423 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in calo rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2021 (-44,9%), ma in moderato aumento rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2022 (+17,8%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga) nel terzo trimestre 2022 sono state autorizzate 673.911 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel settore metalmeccanico, in riduzione rispetto sia alle ore autorizzate al terzo trimestre 2021 (-42,4%), sia rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2022 (-22,2%).
MODA
Il comparto moda, dopo un secondo trimestre in cui si erano mostrati i primi veri contraccolpi della crisi dei prezzi delle materie prime e dell’energia, si distingue invece nel terzo trimestre per essere il comparto col saldo delle risposte meno negativo, pari a -3,1 punti percentuali: sono poco “distanti” la proporzione di aziende che dichiarano un profilo produttivo negativo rispetto al trimestre precedente (il 41,2% delle imprese intervistate) e quelle che ne indicano uno positivo (il 38,1%), mentre solo un quinto segnala stabilità dei livelli produttivi (20,7%). La tenuta produttiva del comparto moda è sintesi di una performance più energica per il mondo del tessile e della pelletteria e di una congiuntura meno favorevole per l’abbigliamento. Le attese sul quarto trimestre 2022 sono invece decisamente positive: a livello previsionale la maggioranza delle imprese mostra un quadro di aumento dei livelli produttivi in chiusura d’anno (il 44,0%), contro una percentuale di imprese che si aspetta cali che diminuisce nettamente (23,3%); chi si aspetta dal futuro un quadro di stabilità è pari a poco più di un terzo (32,8%). Il saldo delle risposte è così pari a +20,7 punti percentuali. Anche gli ordinativi presentano un quadro espansivo, in concordanza con le previsioni: gli ordini complessivi registrano un saldo delle risposte pari a +28,5 punti percentuali, mentre gli ordini esteri si collocano su un quadro più cauto, con +3,9 punti percentuali.
Nel terzo trimestre 2022 a livello provinciale l’INPS rileva che nel settore moda sono state autorizzate 123.414 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in calo sia rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2021(-90,7%), sia alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2022 (-59,4%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga) nel terzo trimestre 2022 sono state autorizzate 199.203 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel settore moda, in riduzione sia rispetto alle ore autorizzate al terzo trimestre 2021 (-84,9%), sia rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2022 (-72,7%).
Chimico
Il settore chimico-farmaceutico nel terzo trimestre 2022, dopo diversi trimestri di incremento dei livelli produttivi, segna per la totalità delle imprese rispondenti una flessione dei livelli produttivi rispetto al trimestre precedente, riflettendo le criticità che il settore sta attraversando a causa della crisi energetica. Per la chiusura d’anno si prevede un quadro meno negativo, ma che rimane comunque di calo per la maggior parte delle imprese intervistate: ben il 71,2% prevede una flessione dei livelli produttivi, mentre “solo” il 19,9% una stabilità e l’8,9% un aumento (saldo delle risposte pari a -62,3 punti percentuali). Negativo anche il fronte degli ordini, sia totali che esteri, che risultano per la maggior parte delle imprese (il 94,6%) in diminuzione rispetto al trimestre precedente.
Plastica Gomma
Nel terzo trimestre 2022, il comparto del gomma-plastica segna un generale calo dei livelli produttivi: l’88,9% delle imprese intervistate ha segnalato livelli produttivi in flessione rispetto al trimestre precedente, mentre il 6,9% ha indicato livelli stabili. Solo il 4,2% delle imprese ha dichiarato aumenti della produzione, portando così il saldo delle risposte a -84,8 punti percentuali. Prudenti le previsioni per il quarto trimestre 2022, con una sostanziale bipartizione tra chi prevede un calo dei livelli produttivi (il 49,4%) e chi una stabilità (47,6%); solo il 3,0% prevede un aumento. Sugli ordinativi complessivi si registra invece un quadro leggermente meno negativo: il 69,6% ha segnalato ordini in calo rispetto al trimestre precedente, il 27,7% in stabilità e il 2,7% in aumento. Situazione simile per gli ordini esteri.
Nel terzo trimestre 2022 a livello provinciale l’INPS rileva che nei settori chimico-farmaceutico e gomma-plastica sono state autorizzate 439.446 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in aumento sia rispetto alle ore autorizzate nel terzo trimestre 2021 (+124,0%), sia rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2022 (+77,2%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga) nel terzo trimestre 2022 sono state autorizzate 439.446 ore di Cassa Integrazione Guadagni nei settori chimico-farmaceutico e gomma-plastica, in aumento rispetto alle ore autorizzate al terzo trimestre 2021 (+115,9%), ma in calo rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2022 (-31,8%).