L’ultima Indagine Congiunturale del Centro Studi di Confindustria Varese, riferita al secondo trimestre 2024, rivela un quadro economico in generale stagnazione rispetto al primo trimestre, dopo un inizio d’anno già con un tono congiunturale di arresto. Seppur con differenze tra settori, questo andamento si inserisce in un contesto economico nazionale e internazionale complesso: l’economia globale e italiana mostra una crescita lenta e disomogenea, con l’industria in difficoltà e i servizi in rallentamento. Le imprese affrontano sfide significative e percepiscono come rischi importanti per il loro futuro temi come le interruzioni della catena di fornitura, nuovi shock economici e carenza di manodopera qualificata. Inoltre, a pesare con ogni probabilità la debolezza industriale crescente di diversi partner commerciali storici della Provincia.
PRODUZIONE
Sotto il profilo della produzione, nel secondo trimestre 2024 il saldo complessivo delle risposte (calcolato come la differenza tra la percentuale di imprese che dichiarano un aumento e quelle che dichiarano una diminuzione della produzione rispetto al trimestre precedente) è stato pari a -10,6 punti percentuali. La situazione è diversificata tra filiere, restituendo un quadro in cuiprevale – anche se di poco – la quota di imprese che ha dichiarato una stabilità della produzione rispetto al primo trimestre del 2024 (39,8%), segue un 35,4% di imprese con livelli produttivi in calo e il restante 24,8% di imprese che ha registrato un aumento. Il grado di utilizzo degli impianti in media è stato pari al 74,5%.
Le previsioni sulla produzione per il terzo trimestre 2024 sono orientate ad un sentiment di cautela. È prevalente la quota di imprese che ritiene che l’attività rimarrà stabile (il 46,8%). Nella restante parte del campione si registra un quadro abbastanza variegato: la quota di imprese che si attende una diminuzione del livello di produzione (30,8%) supera la percentuale di imprese che segnala un aumento dell’attività produttiva, che comunque non è irrilevante (22,4%). Il saldo complessivo delle risposte sulle previsioni rimane così negativo, sebbene leggermente meno del consuntivo (-8,4 punti percentuali).
ORDINI
Alla fine del secondo trimestre, Il saldo nelle risposte per la dinamica del portafoglio ordini è pari a -6,0 punti percentuali: se il 38,1% delle imprese rispondenti ha segnalato una riduzione degli ordinativi totali, comunque il 29,9% ha indicato una loro stabilità e il 32,0% un loro incremento. Il contesto è quindi variegato a seconda dei settori e dell’andamento delle rispettive domande. Il saldo delle risposte riferito agli ordinativi esteri è anch’esso negativo, pari a -7,1 punti percentuali, ma con un quadro leggermente migliore rispetto a quelli interni.
MERCATO DEL LAVORO
Nel secondo trimestre 2024 a livello provinciale l’INPS rileva che nel comparto industriale sono state autorizzate 3.221.545 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in aumento sia rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2023 (+52,0%), sia rispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2024 (+12,4%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga) nel secondo trimestre 2024 sono state autorizzate 4.267.503 ore di Cassa Integrazione Guadagni
nel comparto industriale, in aumento sia rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2023 (+49,5%), siarispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2024 (+42,5%).
Guardando all’intero primo semestre 2024, sono state autorizzate complessivamente 7.261.501 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel comparto industriale, in aumento rispetto al primo semestre 2023 (+30,0%).
PRINCIPALI SETTORI
METALMECCANICO
Sotto il profilo produttivo, nel secondo trimestre 2024 l’offerta vede una prevalenza delle risposte di stabilità (39,7%) e di diminuzione (34,7%) dei livelli produttivi rispetto al primo trimestre 2024; a comunicare un loro aumento comunque il 25,6%. Il saldo delle risposte è pertanto pari a -9,1 punti percentuali, leggermente meglio del totale del campione. Concentrate le risposte negative a monte della filiera, mentre feedback più di stabilità e aumento andando a valle e verso il mondo della meccanica strumentale. Ambivalente la dinamica del portafoglio ordini a fine trimestre, con un saldo delle risposte pari a -1,8 punti percentuali e una maggioranza relativa di risposte di calo degli ordinativi complessivi (38,2%), a cui segue però appena al di sotto la percentuale di imprese che indicano un aumento (36,5%). Quadro simile per gli ordini esteri, anche se con meno rispondenti che indicano un aumento degli stessi e un saldo delle risposte conseguente più negativo, pari a -4,5 punti percentuali. Per il terzo trimestre 2024, quasi la metà del campione rispondente si aspetta una stabilità della base produttiva, con alcuni segnali di ottimismo: il 48,3% delle imprese si attende una stabilità dei livelli produttivi, mentre il 28,1% un loro aumento. Ad attendersi un calo, il 23,6%. Il saldo delle risposte è così pari a +4,5 punti percentuali.
Nel secondo trimestre 2024 a livello provinciale l’INPS rileva che nel settore metalmeccanico sono state autorizzate 1.742.667 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria, in aumento sia rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2023 (+117,8%), sia rispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2024 (+7,3%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga) nel secondo trimestre 2024 sono state autorizzate 2.496.669 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel settore metalmeccanico, in aumento sia rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2023 (+103,8%), siarispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2024 (+42,4%). Guardando all’intero primo semestre 2024, sono state autorizzate complessivamente 4.249.661 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel comparto metalmeccanico, in aumento rispetto al primo semestre 2023 (+100,9%).
MODA
Dopo un tono congiunturale in ripresaa fine 2023 (dovuto specialmente al rimbalzo della parte tessile della filiera), e un diffuso calo dei livelli produttivi nel primo trimestre 2024, nel secondo trimestre 2024 il comparto moda entra in un territorio di stagnazione: il 56,3% delle imprese segna livelli produttivi fermi al trimestre precedente, mentre il 23,1% in calo. Solo il 20,6% ne indica un aumento. Il saldo delle risposte è dunque pari a -2,5 punti percentuali. Caute le attese sul terzo trimestre 2024: a livello previsionale la maggioranza delle imprese si aspetta ancora una stabilità dei livelli produttivi (il 60,1%), con alcuni che confidano in un aumento (22,9%) e altri che invece intravedono prospettive ancora di calo (17,0%). Il saldo risulta così positivo, pari a +5,9 punti percentuali, ma senza un contesto di grande dinamismo. Orientati alla stabilità anche gli ordinativi totali, con il 58,1% che ne indica livelli fermi al trimestre precedente; dinamica leggermente diversa per gli ordini esteri, per cui la stabilità è espressa solo dal 46,9% delle imprese, con un 17,3% che invece ne segnala un aumento e il 35,8% un calo.
Nel secondo trimestre 2024 a livello provinciale l’INPS rileva che nel settore moda sono state autorizzate 581.645 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (corrispondenti al totale degli interventi), in aumento sia rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2023 (+37,7%), sia rispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2024 (+5,4%). Complessivamente (considerando la cassa integrazione ordinaria, quella straordinaria e quella in deroga) nel secondo trimestre 2024 sono state autorizzate 873.601 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel settore moda, in aumento sia rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2023 (+74,2%), siarispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2024 (+58,4%). Guardando all’intero primo semestre 2024, sono state autorizzate complessivamente 1.425.222 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel comparto moda, in aumento rispetto al primo semestre 2023 (+11,5%).
Il settore chimico-farmaceutico nel secondo trimestre 2024, contrariamente alle previsioni di inizio anno che indicavano una stabilità, segna un calo diffuso dei livelli produttivi, per il 54,6% delle imprese rispondenti. Caute le previsioni sul terzo trimestre 2024, votate alla stabilità per il 75,9% del campione. In calo gli ordinativi totali alla fine del trimestre (per il 54,6% delle imprese), con un quadro leggermente migliore per gli ordini esteri (qua la percentuale di imprese che indica un calo scende al 41,9%).
GOMMA-PLASTICA
Nel secondo trimestre 2024, il comparto del gomma-plastica segna un quadro di stabilità dei livelli produttivi per la maggioranza relativa delle imprese rispondenti (il 42,6%), abbastanza in linea con le attese. Tuttavia, ben il 36,8% delle imprese segnala un calo dei livelli produttivi e solo il 20,6% un loro aumento. Elemento a cui bisogna prestare attenzione, soprattutto considerando le previsioni sul terzo trimestre 2024 negative per la quasi totalità del campione. Sostanzialmente bipartito il quadro degli ordinativi totali, con il 39,6% delle imprese rispondenti che ne indica un aumento e il 38,4% un calo; situazione leggermente peggiore per gli ordini esteri, in cui le due percentuali rispettivamente diventano 35,9% e 38,4%.
Nel secondo trimestre 2024 a livello provinciale l’INPS rileva che nei settori chimico-farmaceutico e gomma-plastica sono state autorizzate 799.168 ore di Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria (corrispondenti al totale degli interventi), in aumento sia rispetto alle ore autorizzate nel secondo trimestre 2023 (+3,2%), sia rispetto alle ore autorizzate nel primo trimestre 2024 (+41,2%). Guardando all’intero primo semestre 2024, sono state autorizzate complessivamente 1.365.270 ore di Cassa Integrazione Guadagni nel comparto chimico-farmaceutico e gomma-plastica, in diminuzione rispetto al primo semestre 2023 (-18,2%).