“Un ulteriore conferma della ripresa economica post pandemica di Regione Lombardia: è quanto emerge dai dati congiunturali per il settore manifatturiero. In particolare, grazie all’export, la Lombardia autorevolmente conferma un ruolo chiave per l’intero sistema Paese”. Lo ha detto il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana commentando i dati congiunturali della manifattura lombarda del primo trimestre 2023 illustrati a Palazzo Lombardia.
La produzione industriale nei primi mesi del 2023 si attesta infatti stabile in Lombardia. L’indice a 124,8 conferma il livello di fine 2022 con una crescita su base annua pari al 2,5%. Il settore dell’artigianato mostra maggiore dinamicità (+0,6% la produzione rispetto al trimestre precedente) con una crescita del 4,1% su base annua.
Dimensione, tipologia della produzione e caratteristiche dei processi innovativi tra i fattori determinanti per l’ottimizzazione delle performance: le imprese che producono beni di investimento e ad alta tecnologia quelle più premiate.
Tra i settori più produttivi spiccano l’abbigliamento (+7,9% produzione su base annua), pelli-calzature (+5,2%) e quello dei mezzi di trasporto (+6,3%), tutti in via di recupero rispetto al 2022. Resta molto ricco il portafoglio ordini totali con una produzione assicurata in poco meno di 90 giorni.
Il clima di fiducia appare in miglioramento con una prevalenza di aspettative positive circa l’andamento del prossimo trimestre.
“I dati sono tendenzialmente positivi – ha detto l’assessore Guidesi – e sconfessano un diffuso preventivo pessimismo di fondo che fa solo male all’economia. Si conferma una peculiarità del nostro sistema produttivo ed economico, la grande flessibilità che permette alle imprese di rispondere in maniera proattiva alle esigenze anticipando i tempi; significativo anche il dato sull’occupazione che torna positivo. Numeri che potrebbero essere anche migliori se non fossimo costretti a convivere con l’aumento dei tassi di interesse da parte della BCE; a questo punto bisogna prendere atto del fallimento della politica monetaria europea e cambiare rapidamente interventi, ne va della sopravvivenza del sistema imprenditoriale e produttivo che contribuisce in larga parte al Pil europeo; un sistema che ha come peculiarità il migliorarsi attraverso gli investimenti con l’accesso al credito”.
“I risultati del primo trimestre ci lasciano ben sperare anche per il 2023: il clima di fiducia riscontrato nelle aziende con il conseguente incremento del saldo occupazionale al +1% è un ottimo segnale che potrebbe condurre ad una futura normalizzazione dell’attività industriale”, ha specificato Gian Domenico Auricchio, presidente di Unioncamere Lombardia.
“I dati del manifatturiero artigiano sono positivi e incoraggianti, specie per le nostre imprese più strutturate. Sui bonus edilizi regna invece ancora forte l’incertezza: aziende e famiglie che hanno seguito le regole ad oggi non riescono a pianificare i propri investimenti. Valuteremo sul campo anche gli effetti del ‘Decreto Lavoro’ su under 30 e formazione”, ha chiosato Stefano Fugazza Presidente CLAAI Lombardia.
“Rispetto al contesto italiano ed europeo, la Lombardia è sempre estremamente performante. Ci sono settori di base più in sofferenza – ha spiegato Francesco Buzzella, presidente Confindustria Lombardia – come la siderurgia, la chimica e la carta che sono quelli più energivori e che più di altri hanno sofferto per gli incrementi dell’energia. Pur in un contesto difficile, la Lombardia dimostra comunque dinamismo e dati positivi. Come a livello nazionale anche in Lombardia a trainare ordini e fatturato è l’export, oltre agli ordini pregressi e i prezzi in crescita che continuano a sostenere le vendite. Mentre dal punto di vista della produzione è necessaria un’inversione di tendenza immediata, lo stato di salute del mercato del lavoro lombardo si conferma ottimo e questo potrebbe testimoniare che in Lombardia il disallineamento tra domanda e offerta comincia a ridursi”.