La pioggia aiuta a combattere una grave siccità ed è importante per salvare le semine primaverili di mais, soia e riso ma anche coltivazioni come il frumento, l’orzo, l’erba medica e le altre foraggere, dopo un 2023 che nel primo quadrimestre ha fatto registrare punte di oltre il 40% in meno di precipitazioni nel Nord Italia, rispetto alla media storica. È quanto afferma la Coldiretti Lombardia in merito all’ondata di maltempo che sta attraversando la regione.
A fine aprile – precisa la Coldiretti su dati Arpa – in Lombardia il totale delle riserve idriche invasate nei grandi laghi, negli invasi artificiali e sotto forma di neve, era di oltre il 40% inferiore alla media del periodo 2006 – 2020. Le precipitazioni del mese di maggio – continua la Coldiretti – hanno innalzato il livello dei fiumi con il Po che, ad esempio, è più alto di oltre 70 centimetri rispetto al mese scorso e fa segnare -2,80 centimetri al Ponte della Becca (Pavia), mentre il lago Maggiore ha una percentuale di riempimento del 90%, quello di Como del 68% e quello di Garda del 47%, secondo il monitoraggio della Coldiretti.
Se le precipitazioni sono dunque attese dagli agricoltori, i forti temporali con fenomeni violenti soprattutto se accompagnati da grandine – afferma la Coldiretti – rischiano di provocare danni irreparabili alle coltivazioni e ai frutteti, ma anche frane e smottamenti poiché i terreni secchi non riescono ad assorbire l’acqua che cade violentemente e tende ad allontanarsi per scorrimento.
I raccolti – spiega Coldiretti – sono sempre più esposti alle conseguenze dei cambiamenti climatici. L’eccezionalità degli eventi atmosferici è ormai la norma, con una tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si manifesta con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo, con sbalzi termici significativi che compromettono le coltivazioni nei campi con perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
A fronte di questa situazione climatica – conclude la Coldiretti – è strategico realizzare progetti di ampio respiro che vadano oltre l’emergenza, come il piano elaborato dalla Coldiretti con Anbi a livello nazionale che punta ad aumentare la raccolta di acqua piovana, oggi ferma all’11%, attraverso la realizzazione di invasi che garantiscano acqua per gli usi civili, per la produzione agricola e per generare energia pulita idroelettrica, aiutando anche la regimazione delle piogge in eccesso nei momenti di maggiori precipitazioni.