Varese gelo e siccità, miscela pericolosa

Da un lato il crollo delle temperature sottozero in primavera, che mette in difficoltà gli alberi da frutto in fase vegetativa avanzata dopo il caldo dei giorni scorsi; dall’altro la siccità che colpisce il Varesotto, mettendo a rischio le semine di mais in alcune zone di pianura e lo sviluppo dei prati a fieno, con gravi ripercussioni sul prosieguo della stagione.

“Stanotte la colonnina di mercurio è andata nuovamente sottozero in diverse aree del comprensorio provinciale, cosa tutt’altro che consueta in stagione” osserva il presidente della Coldiretti provinciale Fernando Fiori“Ad aggravare la situazione, anche la forte escursione termica rispetto a un periodo di temperature miti, se non calde, registrate fino a pochi giorni fa. Un sobbalzo che può avere conseguenze molto gravi sugli alberi da frutta in fioritura. Ma, allo stesso tempo, il territorio soffre la sete dopo un’assenza di piogge: i giorni di pioggia, peraltro contenuta, nell’ultimo mese, sono stati solamente tre”.

Il lungo periodo di alte temperature ha infatti favorito il risveglio della vegetazione che è ora più sensibile al grande freddo. Le piante durante il riposo invernale – sottolinea la Coldiretti – sono in grado di sopportare temperature inferiori allo zero, anche di diversi di gradi, ma diventano particolarmente sensibili, una volta risvegliate, in fase di fioritura o dopo aver emesso le nuove foglioline. Per quanto riguarda la provincia di Varese sono sotto osservazione, oltre i prati stabili, anche i cereali autunno-vernini (triticale-frumento) e gli erbai autunnali (loietto, ecc.) seminati lo scorso autunno che, a causa della prolungata mancanza di pioggia, non riescono ad avere la “spinta” necessaria per la ripresa primaverile. Perdurando questo stato, la produzione estiva potrebbe subire una riduzione quanti/qualitativa importante.

Il brusco abbassamento delle temperature anche con l’arrivo del gelo in pianura – continua l’organizzazione agricola prealpina – può compromettere la produzione di fragole e quella di ciliegi (il gelo notturno della scorsa notte ha causato la caduta di molti fiori di ciliegio non ancora allegati), albicocchi, peschi e mandorli ma anche meli e peri già fioriti o in fiore ma ad essere colpiti sono anche gli ortaggi coltivati come lattughe, asparagi, bietole, cavoli, spinaci, e piselli.

A rischio – precisa la Coldiretti – le coltivazioni più precoci di mais, che potrebbero dover essere riseminate, ma anche cespugli e piante ornamentali nei vivai, dove le gelate possono pregiudicare l’armonia e la simmetria delle chiome ottenute con anni di sapienti potature.

L’abbassamento della colonnina di mercurio per lungo tempo sotto lo zero – precisa la federazione Coldiretti – provoca danni gravissimi ma lo sbalzo termico ha inevitabilmente un impatto anche sull’aumento dei costi di riscaldamento delle produzioni in serra di ortaggi e di fiori, soprattutto se si considera che i prezzi del gasolio sono in continua crescita da novembre.

Siamo di fronte in Italia alle conseguenze dei cambiamenti climatici con una tendenza alla tropicalizzazione e il moltiplicarsi di eventi estremi con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi e intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che ha fatto perdere – conclude la Coldiretti – oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra cali della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne con allagamenti, frane e smottamenti.

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