Pubblichiamo articolo a firma di Annamaria Crasti, vice presidente dell’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, che ringraziamo per la gentile concessione. Lo scritto ripercorre i 40 giorni di Trieste. Quando la Venezia Giulia venne posta sotto il controllo jugoslavo.
Nel corso del 1944 il CLNAI- Comitato Liberazione Nazionale Alta Italia -(Valiani) ed il CLN di Trieste (Don Marzari) non avevano avuto una mutua piena comprensione, tutt’altro…….
Il CLNAI era fortemente ispirato dai comunisti, ed in più riprese aveva accondisceso nei colloqui con gli esponenti sloveni alle rivendicazioni territoriali slovene (Trieste, Gorizia, Fiume e Pola).
Il CLN di Trieste, che aveva perso la componente comunista (favorevole alla cessione di Trieste agli sloveni), pur mantenendo un atteggiamento molto amichevole verso gli stessi, si battevano per una definizione dei confini senza perdite territoriali per l’Italia (situazione 1939), promettendo, una volta concluse le trattative di pace, una piena garanzia dei diritti della minoranza slovena.
Ma la componente comunista, la componente operaia e la componente slovena, con grande dispendio di propaganda in tutti i settori della vita triestina, auspicavano un passaggio di Trieste agli slavi.
Conscio di questa situazione, il CLN si era convinto che, chi per primo degli eserciti alleati fosse arrivato a Trieste, avrebbe condizionato il destino della città e della regione. Per tale motivo i politici a Roma cercavano di ottenere che le truppe alleate occupassero tutta la Venezia Giulia, stabilendovi un’amministrazione provvisoria alleato-jugoslava, in vista di colloqui bilaterali per la definizione dei confini.
…In questo periodo la sorte di Trieste era maledettamente incerta…. per saperne di più ….vedere allegato….
Quaranta-giorni-di-Trieste