Belli e bianchi

Luca Favarin da molti anni realizza progetti di incontro diretto con forme di povertà e di sensibilizzazione su tematiche sociali.

Uno dei suoi progetti è “Kidane campus” un luogo di accoglienza e resilienza per i minori senza dimora o provenienti da situazioni di disagio familiare o spaccio.

“Belli e bianchi” è il suo ultimo libro uscito da poco nelle librerie con edizioni San Paolo.

Luca Favarin ad un certo momento della sua vita ha deciso di dedicarsi agli ultimi e in questo volume racconta la vita del profugo, una figura che conosciamo attraverso le cronache dei giornali e dalle storia che spesso vengono raccontate in televisione messi in mostra quando sono violenti e nascosti quando non hanno nulla di interessante.

“Belli e bianchi” pone un interrogativo sui temi che fanno parte della nostra vita quotidiana “Perchè di parla di contrastare le rotte migratorie e si fanno accordi con Paesi per bloccare le partenze?”

Questo libro non ha il compito di indagare sulle ragioni che spingono ad affrontare certe scelte ma racconta o si interroga sulle contraddizioni di un Europa che difende la pace ma vende armi di guerra o decide di emarginare chi invece resta.

Kiev e Lampedusa sono due simboli importanti che raccontano due mondi diversi ed hanno due sensibilità diverse.

Un libro che non pone verità o ragioni ma si aggira tra una disperazione ad un’altra da un tipo di profugo ad un altro. (Do.Sa.)

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