Eva il giallo della mela

Claudio Balzaretti laureato in lettere classiche e dottore in scienze bibliche, si occupa dei libri storici dell’Antico Testamento, ha svolto diverse ricerche filologiche che hanno rimesso in discussione alcuni luoghi comuni che affronta anche nel suo ultimo scritto “Eva il giallo della mela” editore San Paolo (252 pag., 22,00 euro).

La mela definito il frutto proibito è legato alla storia dell’uomo, ha ispirato pittori, scrittori, poeti è considerato da molti oggetto di trasgressione, ma anche di prosperità.

La mela fu lo strumento attraverso il quale Adamo ed Eva cadono nella tentazione originando il peccato originale, quando nasce questa idea e perché si è diffusa?

L’autore attraverso resoconti storici, indizi, testimonianze indossa i panni di un vero investigatore per cercare di capire l’origine di tale diceria.

La mela nel corso della storia oltre a essere considerato il frutto della tentazione come vuole la tradizione biblica acquista anche l’immagine dell’immortalità che Ercole riesce a conquistare nel giardino delle Esperidi.

Nel corso delle vicissitudini storiche da simbolo di tentazione, peccato assume anche l’emblema di amore e fertilità spesso usata anche nell’iconografia cristiana.

L’opera contiene una raccolta di materiale che dimostra una capillare indagine realizzata dall’autore nella ricostruzione della ricerca dei fatti e della verità.

Il libro nasce con l’idea di prestare attenzione a ciò che definiamo luoghi comuni con l’ intento di avviare una riflessione e gettare uno sguardo ai cosidetti dati costruiti secondo una precostituita visione del mondo.

Oggi la nostra esistenza è costellata da una serie di luoghi comuni tramandati da generazioni a volte ricchi di pregiudizi.

L’autore propone una vera riflessione sul tema dei luoghi comuni o di come nascono le dicerie con le quali ancora oggi abbiamo a che fare.

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