“La svastica intende sostituire la croce di Cristo?” è la domanda che si pose Robert d’Harcourt autore del libro “Il Vangelo della forza” pubblicato nel Dicembre 1936.
L’autore (1881-1965) fu ferito gravemente nella Prima Guerra Mondiale ad un braccio inizia a insegnare lingua e letteratura tedesca nel 1920 presso l’Istituto Cattolico di Parigi.
Nel 1936 effettua più di una visita in Germania e fu il primo a lanciare l’allarme del regime nazista realizzando il libro “Il vangelo della forza” che fu censurato nel 1940. L’autore si unì alla Resistenza scrivendo articoli clandestini.
Due dei suoi figli furono deportati a Buchenwald, nel 1946 fu eletto all’Accademia di Francia e per tutta la sua vita cercò di ricucire i rapporti tra Francia e Germania, questl’ ultima una terra a lui molto cara che non confuse mai con il Nazismo.
Il libro contiene la prefazione di Valerio De Cesaris Rettore dell’università per Stranieri di Perugia, si occupa di storia politica e religiosa, ha ripreso questo volume per raccontare come alcuni libri sono testimoni importanti di un’epoca.
Il vangelo della forza riproposto dall’edizioni San Paolo coglie gli aspetti oscuri del nazismo e testimonia le radici anticristiane dell’avvento di Hitler.
De Cesaris spiega che l’autore assiduo frequentatore della Germania evitava di identificare la Germania con il nazismo, nella sua mente era presente una vera e propria distinzione.
L’autore del libro capì il pericolo del nazismo cogliendo l’ideologia razzista che penetrava profondamente nella società, nella cultura tedesca in modo irreparabile.
D’Harcourt capì due aspetti fondamentali e decisivi del nazismo che si diffondeva in Germania. La capacità di seduzione tra i giovani più che negli adulti pronti a tutto per la nuova Germania instillando l’ideologia della razza ariana e l’inconciliabilità tra il Vangelo di Cristo e quello della forza e della razza.
Il libro è una raccolta di testimonianze dirette e di documenti che svelano le finalità per instaurare un’ideologia che vuole sostituire la cultura cristiana dalla Germania per educare le nuove generazioni al culto della terra e del sangue.
La Germania di Hitler aveva l’obiettivo di addestrare combattenti completamente indottrinati e ciechi ad ogni narrazione diversa da quella che non fosse del regime nazista.