Giovanni Cesare Pagazzi, prete della Diocesi di Lodi dal 1990, docente ordinario di “Ecclesiologia e comunità familiare” presso il Pontificio Istituto Teologico Giovanni Paolo II per le Scienze del Matrimonio e della Famiglia è autore del libro “In pace mi corico” editore San Paolo (154 pag, 18.00 euro).
Il tema centrale dell’opera è il sonno, l’autore propone una insolita chiave di lettura tra il dormire e la fede. Pagazzi afferma “Gesù Cristo, il Salvatore del mondo, ha vissuto almeno tre anni (i suoi primi) passando gran parte del tempo dormendo come ogni bambino” e prende spunto anche dalle Sacre Scritture che dedicano molta attenzione al sonno, all’insonnia, alla pigrizia, alla sonnolenza, al sogno.
Molte pagine della Bibbia fanno riferimento al dormire, è vista come l’esperienza umana che ritempra dalle fatiche. Una caratteristica del dormire è poter sognare. Tramite il sogno è possibile comprendere le misteriose indicazioni di Dio è per alcuni rappresenta una via privilegiata per capire i misteriosi disegni del Signore.
L’autore nel parlare del sonno fa riferimento alla “Ninnananna”. Un bambino si addormenta quando è sicuro di non essere abbandonato, perché sente la vicinanza dei genitori, si addormenta nella consapevolezza che qualcuno veglierà su di lui. Questa regola vale molto spesso anche per gli adulti, ci addormentiamo nella misura in cui non ci sentiamo abbandonati.
Il sonno spesso è accompagnato dal sogno, così Pagazzi, racconta come nelle diverse culture era considerato. Dai sovrani della Mesopotania che credevano nei sogni, al discernimento vigile dell’età onirica, fino ad arrivare all’interpretazione cristiana dei primi secoli che consideravano i sogni occasione di tentazione, avvertimento o premonizione.
Nel Medioevo il cristianesimo considerava il sogno un mezzo per avvicinarsi a Dio, fino ad arrivare a Freud.
Il sonno è un momento di rigenerazione che ritempra dalle fatiche ma secondo l’autore è un gesto d’amore di Gesù nei confronti dei suoi figli. Quando dormiamo in pace e riusciamo ad abbandonarci al sonno qualcuno si prende cura di noi e della nostra vita.