La fortezza espugnata

Tiziano Ferraroni docente di Teologia Spirituale presso la sezione San Luigi della Pontificia Facoltà Teologica dell’Italia Meridionale è l’autore del libro “La fortezza espugnata” edizioni San Paolo (156 pag. 15.00 euro).

L’autore tramite il Racconto del Pellegrino di Ignazio Loyola scritto 500 anni fa trova connotazioni con la realtà che aiutano ad affrontare la crisi che molti uomini e donne stanno vivendo in questo tempo.

Ignazio era un cavaliere, figlio di un signorotto. La sconfitta di Pamplona gli lascia segni indelebili sul corpo trasformandosi in un colpo durissimo. Il giovane vede crollare il suo mondo ma non riesce ad accettarlo e cerca di modificare e di far ritornare le cose come prima, tentativo inutile. Così il cavaliere inizia una dura battaglia con l’esistenza.

Una caratteristica che segna la vita di Ignazio è il “desiderio” che appare fin dall’inizio del racconto e lo accompagna per tutta la sua vita.

Per Ignazio il desiderio è essere sempre in ricerca, in movimento, spingersi sempre più in là. Il percorso di rinascita di Ignazio passa attraverso tre fondamentali tappe la consapevolezza, l’apertura a un Dio vivo e agli altri. La vita di Loyola anche se è molto lontana dalla nostra epoca ha molte similitudini con le crisi che molti di noi stiamo vivendo.

Ogni certezza e sicurezza che faceva parte della nostra esistenza lentamente stanno sgretolandosi ed ecco che come Ignazio quando tutto ci sembra non avere più senso, il personaggio del “Racconto del Pellegrino” ci viene in aiuto e attraverso la sua storia è possibile trovare il modo di ricostruire l’ esistenza che è colpita da paure e dolori, trasformandola in una grande avventura che cambia radicalmente la vita.

Attraverso il suo esempio, Loyola ci invita a fidarci di Dio, proprio in quel momento quando crediamo di non avere più vie d’uscita. Chiedere aiuto con la preghiera che rappresenta il grido rivolto a Dio.

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