Fulvia Degl’ Innocenti, giornalista lavora al settimanale Famiglia Cristiana, è autrice del libro “Ragazza dell’Est” edizioni San Paolo (122 pag, 12,00 euro).
Un romanzo che racconta uno dei temi più scottanti dei giorni nostri la prostituzione tra minori soprattutto ragazzi stranieri provenienti da paesi diversi con prevalenza di nigeriane, rumene e albanesi.
L’autrice attraverso l’opera entra in un mondo che molto spesso viene ignorato ma più che attuale. I personaggi del libro sono quattro ragazzi Roberto, Gianluca, Matteo, Pietro il primo durante un viaggio in treno da Napoli a Milano per raggiungere il padre giornalista si imbatte in una giovane di nome Lilia.
La giovane non parla, ma al ragazzo sembra l’apparizione di un angelo. Occhi azzurri, capelli biondi, corporatura magra. All’improvviso la giovane scende dal treno ma lascia un libro con un biglietto della lotteria.
Roberto colpito dalla bellezza della giovane rimane incuriosito e cerca di rintracciarla, grazie all’aiuto del padre giornalista.
Scopre insieme ai suoi amici che coinvolgerà che la giovane viene da un paese della Moldavia, scappata di casa per cercare fortuna, viene convinta che in Italia avrà una vita migliore.
I suoi aguzzini la incarcereranno e costringeranno a prostituirsi fino a quando non ha il coraggio di fuggire e per caso incontra Roberto che riuscirà a trovarla e con l’aiuto di un associazione ricondurla ad una vita normale.
Il libro racconta la vita quotidiana di giovani ragazze che scappano da paesi come Albania, Moldavia, Nigeria nella speranza di un futuro migliore; giovani donne a cui degli aguzzini rubano la libertà sequestrando loro i documenti d’identità e soggiogandole con la forza e la pressione psicologica, anche ricorrendo a minacce rivolte alla famiglia rimasta nel paese d’origine e loro malgrado indotte a prostituirsi.
Un libro che cerca attraverso un racconto per ragazzi di sconfinare in un argomento spesso sottovalutato dai giovani.
Quante volte nelle grandi città come Milano sfioriamo con gli occhi la miseria, la disperazione di chi ci viene incontro con la mano tesa per ricevere un soldo di elemosina o quando si vedono ragazzi seduti a terra fuori da un negozio e ci ripetiamo forse quella vita l’hanno scelta.
Ci sentiamo infastiditi dalla loro vista, dall’odore che emanano e concediamo qualche moneta che ritroviamo nella tasca forse per allontanare il nostro senso di colpa. Scene che sono una pagina quotidiana nelle grandi città come ad esempio Milano.
Il personaggio di Roberto e degli amici descritto dall’autrice mette in risalto l’amicizia tra coetanei che è il sentimento più forte negli adolescenti, l’antidoto al senso di solitudine.
Con quest’opera l’autrice intrattiene il lettore piacevolmente anche se parla di una storia drammatica che coinvolge una 16enne e trasmette un pensiero di speranza che invita ognuno di noi a non voltare lo sguardo altrove, a non tacitare la nostra coscienza con pochi spiccioli ed all’opposto ad aiutare tutti coloro che si trovano in difficoltà.