L’anima della scuola

Rossella Barzotti docente di psicologia e Roberto Cetera giornalistsa dell’Osservatore Romano, ex professore di religione, docente di teologia spirituale sono gli autori del libro “L’anima della scuola” edizioni San Paolo con prefazione di Andrea Monda.

Un libro che non parla dei problemi che affliggono l’istituzione, ma che parla dei passaggi e dei meccanismi che hanno portato la scuola ad essere privata della propria anima.

Riducendola ad un cumulo di norme, burocrazia, di leggi sull’edilizia privandola della sua vera identità. In questo libro gli autori offrono spunti agli insegnanti, agli studenti per ridare alla scuola un anima. Con particolare attenzione all’insegnamento della religione.

La scuola è sempre al centro di discussioni e questioni amministrative ma spesso dimentichiamo quale sia il vero ruolo che deve assumere. L’anno scolastico inizia sempre come una sfida per molti alunni perché la scuola deve servire per costruire il loro futuro ed è una scommessa sul presente rappresenta un grande atto di fiducia che i giovani fanno per costruire il loro futuro.

La scuola deve dare risposte concrete alla vita dei ragazzi che non possono permettersi di attendere.

Gli autori nella realizzazione di questo libro cercano di ritrovare qualcosa che si è perso. La scuola secondo gli autori prima di affrontare qualsiasi discorso formativo e di capire la concezione globale dell’essere umano e della sua posizione nel mondo e dei suoi compiti.

Educare significa formare guardare all’essere umano nella sua capacità di relazionarsi come soggetto libero e responsabile nella società.

Cambiare la scuola vuole anche dire cambiare la mentalità e la sensiblità di chi la dirige di chi insegna perché hanno il grande compito di inserire i giovani in modo propositivo nella società.

La scuola deve stare in ascolto dei giovani rendendoli protagonisti e spingere i professori in primo luogo come scrivono gli autori “a riconoscere intorno a quali strumenti la scuola puo’ ricostruire una sua anima nella consapevolezza che esse e generativa dell’anima dell’intera società” (Do.Sa.)

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