In un’epoca in cui si parla di eutanasia, Mauro Tagliapietra, medico geriatra con il libro “ Oggi non voglio più morire, voglio vivere” edizioni San Paolo, getta una luce sulle cure paliative e domiciliari. Il libro è arricchito dalla prefazione di Mons. Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita e dalla postprefazione di don Francesco Pesce. Un libro che attraverso riflessioni e racconti, tutte storie reali, testimoniano come la medicina paliativa è una via alla dignità per chi si trova in fine di vita. L’autore ha riportato testimonianze dense di vita, dolore, speranza di uomini, donne, anziani, giovani e delle loro famiglie. L’autore pone in queste pagine la sua esperienza di medico volta ad aiutare i malati terminali ma anche le loro famiglie. Pagine dense di umanità, nelle quali affiora che tra le difficoltà che il malato deve affrontare insieme ai propri familiari emerge con forza il tempo in cui i legami familiari si fanno più forti ed anche il tempo in cui ci si prepara al distacco. Monsignore Paglia, apre la prefazione con la frase “leggere questo libro fa bene”. In un periodo storico in cui l’individualismo emerge prepotente, queste pagine, spiegano l’importanza e la consapevolezza che la medicina deve assumere nell’acquisire un volto umano e di attenzione ai malati e ai loro familiari. In questo libro sono messe in evidenza non solo l’esperienze mediche dell’autore ma anche la dimensione umana.
L’autore esprime perplessità su una medicina efficiente, votata alla massima operatività per allungare il più possibile la vita di un paziente ritardandone la sua fine. , ma quando ciò non è possibile ecco che il paziente viene dato in carico alla famiglia, scartato. Ecco che l’autore vuole intraprendere una terza via quella del prendersi cura anche quando non è più possibile guarire.
Il malato va pensato non solo come un oggetto di attenzioni mediche ma anche come un soggetto attivo. Un volume che racchiude in sé una tematica difficile e spinosa, in cui viene riscoperto anche il senso della morte.
Prendersi cura degli altri è la nuova frontiera di una società che finalmente ha un volto umano, capace di guardare alle necessità dell’altro. Una società in cui la medicina, anche quando non è in grado di guarire sia ma è possibile curare sia arricchita da gesti e atti che tengono conto l’umanità del malato.
La malattia non sia vissuta come abbandono ed isolamento ma che la medicina sia capace di uno stile di condivisione della sofferenza e non spingere a dimettere dagli ospedali i malati in tempi brevi a scapito di chi soffre di patologie croniche o in certi casi di malattie terminali, abbandonandoli alle famiglie o alla solitudine.
Un argomento che non tocca solo il rispetto del malato ma anche temi economici, questi ultimi finiscono molto spesso con il favorire percorsi poco rispettosi per la dignità del malato.
L’autore in queste pagine spiega l’importanza di ascoltare il malato, alleviando la sofferenza fisica e psichica accompagnarlo nel suo ultimo tratto di vita con rispetto e dignità, mentre oggi, spesso la medicina è proiettata ad ascoltare la sirena delle tentazioni eutanasiche tipiche di una cultura contemporanea che sta prendendo sempre più spazio.
Oggi non voglio più morire, voglio vivere! – Mauro Tagliapietra -16.00 euro -pag. 164