“Ricordati che Bach considerava la sua musica come una preghiera” con questa frase, pronunciata da una maestra di pianoforte, così inizia il libro di Sergio Militello, musicista internazionale e docente universitario è autore del libro “Spiritualità della Musica” edizione San Paolo (pag. 122, 14.00 Euro), nel quale si parla del legame tra dimensione artistica e sentire religioso della musica, un argomento un tempo limitato alla produzione di musica religiosa, sacra, liturgica.
La musica è il linguaggio migliore per esprimere i sentimenti che provocano gli esseri umani quali gioia e dolore gli estremi entro cui si muove il sentire degli esseri umani.
La musica esprime spiritualità, vista la sua capacità singolare di raffigurare gioia e dolore nonché tutte le sfaccettature dei sentimenti umani, in quanto veicolo di comunicazione nelle diverse civiltà organizzate.
Il ruolo della musica è quello di trasmettere sentimenti e sensazioni come idee e immagini. Il libro spiega come non è possibile separare l’aspetto emozionale (il sentire artistico) da quello spirituale (il sentire religioso).
Il percorso per il lettore è tanto utile quanto più sarà in grado di ascoltare le proprie emozioni personali e spirituali tramite la musica. L’autore sottolinea come non è corretto dire “scrivere o parlare di musica” in quanto la musica stessa è di per sé un linguaggio e la sua dimensione spirituale non deve essere “studiata” ma praticata e vissuta e per essere compresa richiede conoscenze storiche, filosofiche, musicali, liturgiche.
Il libro, per questo motivo, riporta citazioni e riflessioni utili al lettore per comprendere l’aspetto spirituale della musica. In tal senso il linguaggio musicale può diventare “preghiera contemplativa” che ha nelle note la sua massima espressività.
Il libro vuole essere un aiuto per il lettore nell’attuare un percorso spirituale attraverso la musica reinterpretando il valore di questo linguaggio artistico proprio di ogni individuo e della società a cui appartiene.