Oggi, in rito ambrosiano, si legge la vicenda inquietante del diluvio universale e dell’arca di Noè. Non ci spaventa ascoltare di un Dio che si arrabbia, distrugge, poi si ricrede e fa pace. Ormai lo sappiamo che alcune pagine della Bibbia vanno lette con molto cervello, tenendo conto del loro genere letterario. Descrivere Dio come una persona umana semplificava l’efficacia del messaggio. Non si tratta nemmeno di una pagina di scienze naturali: i dinosauri sono estinti, ma non perché Noè li dimenticò a terra. La domanda è ben altra, più difficile: tu chi salveresti? Caricheresti davvero tutti o approfitteresti per lasciar affogare qualcuno? Guerre, razzismo e genocidi ci dicono che si crede sempre di stare meglio senza una parte di umanità. “Siamo tutti nella stessa barca”, diceva il Papa durante la pandemia, ma ce ne siamo già dimenticati. Ci sono barche e barche. Nessun aereo speciale, nessuna nave top secret solca il Mediterraneo in cerca di segnali di vita. Noè è forse diventato capriccioso? Si crede Dio e decide lui chi imbarcare e chi lasciare a fondo. Quanto è grande la tua arca, più di una tinozza? Quanto spazio c’è nel tuo cuore? Questo è il mio sangue, versato per voi e per tutti. Gesù di Nazaret li voleva salvare tutti. E tu? … per saperne di più … https://lalocandadellaparola.com/2023/06/25/larca-di-noe/
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