Per molto tempo, nell’immaginario femminile, il turbante è stato associato al tumore. Oggi non è più così: il turbante è diventato un accessorio che esalta la bellezza e la femminilità di ogni donna. Lo dimostrano gli scatti che il fotografo Francesco Sciacca ha realizzato per la mostra “Con-turbante”, promossa dalla rete di associazioni “Acto” e allestita presso lo spazio interviste al primo piano di Palazzo Pirelli dal 20 al 27 settembre.
La mostra sarà inaugurata domani martedì 20 settembre alle ore 11 in occasione della quarta “Giornata Mondiale dei Tumori Ginecologici” (“World GO Day”), promossa dal network europeo delle associazioni pazienti di tumori ginecologici (“ENGAGe – European Network of Gynaecological Cancer Advocacy Groups”) per far conoscere alle donne le neoplasie ginecologiche, come si prevengono e come si curano e per ribadire l’importanza della prevenzione.
Il tumore dell’endometrio, dell’ovaio, della cervice uterina, della vulva e della vagina ogni anno colpiscono nel mondo 1.300.000 donne e circa 18mila in Italia. Sono i tumori femminili più frequenti ma sono anche quelli meno conosciuti e più sottovalutati dalle donne.
La quarta edizione della “Giornata Mondiale dei Tumori Ginecologici”, sostenuta da oltre 60 associazioni di 25 Paesi, è dedicata al tumore dell’endometrio, il quarto tumore più frequente nella popolazione femminile dopo il tumore al seno, al colon e al polmone. In Italia ne soffrono 117mila donne e ogni anno si registrano circa 9mila nuovi casi. Il tumore dell’endometrio è in aumento a causa della mancanza di strumenti di prevenzione e di test di screening, dell’allungamento della vita media, dei mutamenti degli stili di vita e alimentari e dell’utilizzo di terapie a base di estrogeni. Per questo, con l’hashtag #GOforAnHealthyLifestyle, la giornata inviterà tutte le donne ad adottare uno stile di vita sano per prevenire questa patologia.
“In questo scenario ‘informazione’ e ‘prevenzione’ sono le parole chiave – spiega la Vice Presidente della Commissione Sanità Simona Tironi -. I numeri, infatti, confermano come la prima ‘arma’ contro i tumori ginecologici sia l’educazione alla salute e alla diagnosi preventiva. Per sconfiggere il tumore resta fondamentale scoprirlo agli stadi iniziali. E questo è possibile solo con un’azione di prevenzione che può essere fatta anche attraverso una mostra fotografica.
“Con-turbante” è un titolo molto bello, un gioco di parole che fa riferimento al fatto che una donna, anche durante la malattia, ha il diritto di vedersi e di essere guardata come prima, con la sua femminilità e anche la sua sensualità. È un messaggio di normalità durante un percorso di chemioterapia che si rivolge direttamente alle donne che possono mettersi un turbante e andare a fare la spesa o a prendere il figlio a scuola. C’è, poi, un secondo elemento che vorrei sottolineare: la capacità di fare rete della Lombardia, come dimostra questa iniziativa. Nella nostra regione la cultura della prevenzione è forte e consolidata grazie soprattutto all’energia di soggetti del terzo settore come la rete di associazioni ‘Acto’ che, da anni, porta avanti la propria ‘missione’ con passione, competenza e tanto lavoro. Tutti insieme abbiamo il dovere di continuare in quest’azione per raggiungere tutte le donne con il messaggio della prevenzione”.
Ideata da Acto Sicilia la mostra propone una galleria di ritratti di pazienti che indossano i turbanti disegnati dallo stilista Marco Strano che interpretano la forza e l’energia di tutte le donne, ne celebrano la bellezza e ne valorizzano la femminilità. L’obiettivo è aiutare le donne malate a liberarsi da ogni forma di inibizione estetica legata ai devastanti cambiamenti dell’aspetto fisico e ai danni psicologici prodotti dalle terapie oncologiche, prima fra tutti la perdita dei capelli: scegliere un turbante, giocare con la propria immagine significa ridare qualità, forza e prospettiva alla propria vita. Saranno esposti anche i turbanti in apposite teche.
Come racconta Daniela Spampinato, presidente di “Acto Sicilia”, “questo progetto dà risalto non alla drammaticità della malattia bensì alla vita, al divertimento, alla forza e alla gioia che le donne, seppur in un momento di difficoltà, riescono ad esprimere con semplicità e condivisione.
“Con questa mostra” – conferma Nicoletta Cerana, Presidente nazionale di “Acto” – vogliamo lanciare un messaggio positivo e promuovere sia una migliore conoscenza delle neoplasie ginecologiche di cui si parla ancora troppo poco, sia l’importanza della prevenzione.”
Fondata nel 2010 a Milano da un gruppo di pazienti e ginecologi oncologi, “Acto – Alleanza contro il Tumore Ovarico” è una rete nazionale di associazioni di pazienti impegnata nella lotta contro il tumore ovarico e i tumori ginecologici che in Italia riguardano circa 250mila donne. Presente con una organizzazione nazionale – Acto Italia – e sette organizzazioni regionali (Acto Piemonte, Acto Lombardia, Acto Triveneto, Acto Toscana, Acto Campania, Acto Puglia, Acto Sicilia), la rete realizza progetti e servizi per informare le donne sulle neoplasie ginecologiche, facilitare l’accesso alle cure, aumentare la qualità di vita delle pazienti durante il percorso terapeutico, promuovere la ricerca scientifica e dare voce ai diritti e ai bisogni delle donne malate e delle loro famiglie. La rete conta oltre mille associati, sette comitati direttivi composti da pazienti e familiari e sette comitati tecnico scientifici a cui partecipano oltre 90 clinici. Acto è tra i fondatori della “Giornata Mondiale sul Tumore Ovarico” che si celebra l’8 maggio e della “Giornata Mondiale dei Tumori Ginecologici” del 20 settembre.