Seduta di martedì pomeriggio 7 Novembre, di Consiglio regionale dedicata all’esame di alcune mozioni: di seguito la sintesi
Sostegno al settore Automotive lombardo
Sostenere l’Automotive lombardo che in Lombardia si costituisce di oltre 1000 aziende e 50mila occupati e registra un fatturato complessivo di 20 miliardi di euro, con alti tassi di esportazione e innovazione.
La mozione, presentata dalla Lega (primo firmatario Alessandro Corbetta) è stata approvata a maggioranza in Consiglio regionale. A parte i Consiglieri di minoranza Luca Ferrazzi e Manfredi Palmeri (Lombardia Migliore) che si sono astenuti, il resto dell’opposizione non ha partecipato al voto.
Il documento impegna la Giunta a veicolare in sede europea il “Manifesto per la sostenibilità ambientale”, firmato nel 2022 dall’Assessore allo Sviluppo Economico Guido Guidesi, e a portare avanti la posizione in occasione della seconda assemblea dell’alleanza delle Regioni dell’Automotive, in programma nei prossimi giorni in Spagna. E infine a diffondere i dati scientifici contenuti nel “Quaderno I carburanti rinnovabili e la visione dell’industria Automotive lombarda”, che raccoglie e analizza le soluzioni alternative ai carburanti tradizionali disponibili nel breve, medio e lungo periodo.
“Le filiere industriali Automotive– ha detto il capogruppo della Lega Alessandro Corbetta – sono eccellenze a livello globale. E’ compito delle Istituzioni, dell’industria, delle associazioni imprenditoriali e sindacali, delle università, creare condizioni favorevoli per una graduale e razionale transizione ecologica contraddistinta dalla neutralità tecnologica, che attribuisce pari dignità a tutte le soluzioni industriali, evitando in questo modo il rischio di perdere una leadership conquistata negli anni, distruggere un intero settore e mettere in crisi i lavoratori”.
Nel dibattito sono intervenuti Alfredo Simone Negri (PD) che ha chiesto di rinviare in Commissione la discussione su questo tema per poter esprimere in Aula un voto più consapevole. Stessa richiesta è stata avanzata da Nicola De Marco (M5S), Michela Palestra (Patto Civico) e Massimo Vizzardi (Azione – Italia Viva). Sostegno convinto alla mozione è stato invece espresso da Simone Gaddi e Jonathan Lobati (entrambi di Forza Italia) e Christian Garavaglia (FdI).
L’Assessore allo Sviluppo Economico Guido Guidesi ha difeso l’operato della Giunta lombarda sottolineando che mai sono stati messi in dubbio gli obiettivi europei di mobilità. “La contrarietà – ha detto Guidesi – riguarda solo il ritenere l’elettrico l’unica soluzione percorribile. Ci sono alternative e possono essere trovate sfruttando le ricerche delle università e l’esperienza delle imprese. Il passaggio all’elettrico non è a costo zero per l’ambiente e la nostra economia e oltretutto pone un grave tema di equità tra i consumatori europei”.
Misure per semplificare l’esercizio del diritto di voto dei cittadini comunitari presenti in Lombardia
Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità la mozione di Forza Italia (primo firmatario Giulio Gallera) con cui si chiede alla Giunta di intervenire presso il Governo affinché i cittadini comunitari siano inseriti d’ufficio in una specifica lista elettorale istituita presso il Comune in cui risiedono. Inoltre, il testo della mozione chiede la collaborazione dell’ANCI affinché i Comuni lombardi favoriscano l’invio o il ritiro della tessera elettorale ai cittadini europei residenti in Lombardia.
“L’obiettivo di questa mozione – spiega Giulio Gallera – è quello di garantire alle persone che hanno la cittadinanza in un Paese dell’Unione europea diverso da quello in cui risiedono tutte le informazioni necessarie per esercitare il diritto di voto. Negli ultimi anni l’affluenza alle elezioni è in costante calo: la percentuale di partecipazione al voto, alle consultazioni politiche, è passata da una media superiore al 90% alla fine degli anni Settanta al 64% dell’anno scorso. In una situazione di preoccupante e sempre maggiore disaffezione verso la politica e a pochi mesi dalle elezioni per il rinnovo del Parlamento europeo e dalle elezioni amministrative in molti Comuni lombardi, abbiamo il dovere morale di rimuovere tutti gli ostacoli alla partecipazione dei cittadini al voto”.
Nel dibattito sono intervenuti i Consiglieri regionali Alessandra Cappellari (Lega) che ha definito la mozione “un valido strumento per lo snellimento delle procedure burocratiche e per favorire una maggiore partecipazione alle elezioni”; Giuseppe Licata (Azione – Italia Viva) che ha sottolineato come la mozione “si configura come un intervento positivo ed efficace rispetto al tema della partecipazione alla vita democratica del Paese”; Luca Paladini (Patto Civico)cheha sostenuto che “la mozione incontra un’esigenza reale, soprattutto in vistadelle prossime elezioni europee. Occorre mettere in campo tutti gli strumenti normativi necessari per ridurre gli ostacoli all’esercizio del diritto di voto”; Paolo Romano (PD) che ha dichiarato il sostegno del suo Gruppo consiliare alla mozione e ha lanciato la proposta di un “atto del Consiglio regionale per chiedere al Governo di estendere il diritto di voto agli studenti e ai lavoratori fuori sede, circa 5 milioni di persone, garantendo loro la possibilità di partecipare a tutte le elezioni”.
Ricordo dei Martiri di Nassiriya in occasione del ventesimo anniversario del tragico evento
Un invito agli Enti locali lombardi e all’Ufficio Scolastico Regionale a promuovere iniziative per ricordare i militari e i civili italiani uccisi a Nassiriya e l’organizzazione di un momento commemorativo a Palazzo Pirelli. Lo prevede il testo della mozione presentata dal Gruppo di Fratelli d’Italia e approvata all’unanimità.
“Gli italiani erano a Nassiriya per portare la pace, non la guerra. Erano in Iraq per combattere il terrorismo – spiega Giacomo Zamperini, primo firmatario della mozione -. Pensavano di annientarci, di impaurirci e di lasciarci inermi, a terra. Ma noi ci siamo rialzati. Non lo abbiamo fatto per vendetta o per odio, ma per amore della Patria, per senso del dovere, per portare a termine il nostro impegno e riportare la pace in un’area di guerra. Ricordare la strage di Nassiriya servecertamente a ricordare il sacrificio di chi non c’è più, ma soprattutto a veicolare un profondo senso di gratitudine per tutti coloro che con onore hanno servito, servono e serviranno l’Italia, indossando una divisa nelle missioni di pace in tutto il mondo”.
Nel corso del dibattito sono intervenuti numerosi Consiglieri regionali. Pietro Bussolati (PD) ha definito l’attentato una “tragedia che ha colpito al cuore il nostro Paese e le forze armate che si trovavano in Iraqall’interno del percorso dell’art. 11 della Costituzione, in un contesto di peace keeping”; Nicolas Gallizzi (Noi Moderati) ha precisato come “commemorare la morte di questi eroi della liberta sia anche un’occasione per esprimere la vicinanza dei lombardi alle loro famiglie”; Christian Garavaglia (Fratelli d’Italia) ha proposto di intitolare alla memoria delle vittime dell’attentato diNassiriya un luogo fisico di Palazzo Pirelli per ricordare “il ruolo dell’anti terrorismo che proprio oggi è fondamentale di fronte a equilibri internazionali così precari in alcuni territori”; Jonathan Lobati (Forza Italia) ha espresso sostegno alla mozione ricordando il 12 novembre 2023 come “una data simbolica, un momento tragico della nostra storia recente, troppo spesso dimenticato”; Luca Marrelli (Lombardia Ideale) ha proposto “la posa diun monumento dedicato ai martiri di Nassiriya in ogni Comune per trasmettere il ricordo di quella tragedia ai più giovani”; Martina Sassoli (Lombardia Migliore) ha parlato di “occasione di memoria collettiva. Spero che questa iniziativa possa diventare ‘sistematica’ all’interno di tutte le istituzioni lombarde per promuovere il valore del ricordo e dell’impegno per la patria e la pace dei nostri militari”; Michele Schiavi (Fratelli d’Italia) ha definito la mozione “un passaggio fondamentale per recuperare il tempo perso e, allo stesso tempo, per esprimere il sostegno del Consiglio regionale ai 7.500 soldati impegnati in 29 nazioni del mondo in scenari internazionali complessi e delicati”; Riccardo Vitari (Lega) ha sottolineato come il ricordo della strage di Nassiriya sia “un monito per non abbassare la guardia di fronte al terrorismo internazionale che minaccia l’Occidente”.
Progetto per la revisione del sistema di formazione di “Addetto al trasporto sanitario semplice e al trasporto sanitario”
Intervenire sui percorsi formativi degli addetti al trasporto sanitario. Lo chiede la mozione presentata dal Gruppo consiliare della Lega e approvata dall’Aula.
“Per ovviare al problema della carenza di autisti dei mezzi di trasporto sanitario è necessario rivedere ed ampliare il sistema che si occupa della loro formazione in Lombardia” ha spiegato il primo firmatario della mozione Riccardo Pase (Lega).
Gli autisti dei mezzi di trasporto sanitario devono frequentare e superare un corso teorico-pratico di 16 per il “Trasporto Sanitario Semplice” che garantisce prestazioni essenziali come il trasporto dei dializzati e dei pazienti cronici e 42 ore per il “Servizio Sanitario” dedicato al trasporto di pazienti tra strutture sanitarie di ricovero e cura.
Oggi in Lombardia i percorsi formativi del personale addetto al trasporto sanitario sono garantiti da AREU, che nel 2022 ha formato solo 85 persone, e da quattro associazioni che si occupano principalmente di emergenza urgenza e che lo scorso anno hanno formato 3.700 persone, solamente tra i loro associati. Un sistema di formazione insufficiente per gestire tutte le richieste di trasposto che arrivano da vari territori e che oggi vengono erogati anche da molte aziende private.
La mozione chiede l’apertura di nuovi centri di formazione qualificati e autorizzati e impegna la Giunta a garantire un processo di certificazione dei percorsi formativi e a definire le corrette procedure di monitoraggio e controllo dell’offerta formativa anche attraverso lo sviluppo di un’apposita piattaforma informatica regionale gestita interamente da AREU.
Nel corso del dibattito Christian Garavaglia (Fratelli d’Italia) ha sottolineato l’importanza di “migliorare i percorsi formativi e certificare l’offerta attraverso le competenze di Areu”, mentre Michela Palestra (Patto Civico) e Carlo Borghetti (PD) hanno dichiarato l’astensione dei propri Gruppi consiliari perché il testo della mozione non fa riferimento ai parametri per definire la qualità del servizio e all’aumento del personale addetto al trasporto sanitario, ma solo all’ampliamento dell’offerta formativa.
Prevenzione e diagnosi delle infezioni trasmesse sessualmente (IST)
Potenziare le misure di prevenzione e diagnosi delle infezioni sessualmente trasmesse (IST). E’ quanto chiede la mozione proposta da Luca Paladini e Michela Palestra del Patto Civico, e approvata all’unanimità, che prende in considerazione “l’aumento, nel contesto lombardo, delle infezioni a trasmissione sessuale con particolare riferimento a gonorrea, clamidia, mycoplasma genitalium, sifilide” e “la necessità di affrontare le nuove infezioni da Hiv”.
Nel corso del dibattito sono state apportate alcune modifiche al testo originario, proposte dalla Presidente della Commissione Sanità Patrizia Baffi, tra le quali la previsione dell’impegno per la Giunta di “concordare con Università e ATS una campagna informativa per agevolare l’iscrizione degli studenti fuori sede al Servizio sanitario”, garantendo così per loro l’assistenza del medico di base.
Oltre a Baffi, sono intervenuti Paola Bocci (PD), Giulio Gallera (FI), Nicolas Gallizzi (Noi Moderati), che ha suggerito di considerare tra le infezioni anche la escherichia coli, Martina Sassoli (Lombardia Migliore) e l’Assessore al Welfare Guido Bertolaso.
Il Consigliere Paladini ha accolto le proposte di modifica e ha giudicato positivamente l’interlocuzione avvenuta in Consiglio e in Commissione anche se, ha detto, “rimane il dispiacere per la cancellazione del punto che riguardava l’estensione alla popolazione maschile della gratuità delle vaccinazioni anti HPV”.
Servizio sanitario e finanziamenti 2024
E’ stata respinta a maggioranza la mozione che intendeva impegnare il Presidente Attilio Fontana “ad attivarsi immediatamente presso il governo al fine di scongiurare i tagli previsti per il Servizio sanitario e per ottenere un adeguato finanziamento annuale per la sanità corrispondente al 7,5% del Pil”.
Il documento, illustrato in Aula da Pierfrancesco Majorino (PD), era stato sottoscritto da numerosi Consiglieri regionali di minoranza. Nel corso della discussione sono intervenuti i Consiglieri Nicola Di Marco (M5Stelle), Michela Palestra (Patto Civico), Giuseppe Licata (Azione – Italia Viva), Luigi Zocchi (FdI), Onorio Rosati (AVS), Nicolas Gallizzi (Noi Moderati) ed Emanuele Monti (Lega).
L’Assessore al Welfare Guido Bertolaso è intervenuto per informare che l’anno prossimo per la sanità Regione Lombardia potrà disporre di 874 milioni in più rispetto al 2023, a conferma della fine di un trend che dal 2012 vedeva sempre diminuire gli stanziamenti statali del comparto.
Centro Unico di Prenotazione
Realizzare il CUP (Centro Unico di Prenotazione) “nel più breve tempo possibile e comunque non oltre il 2024”. Lo chiedeva la mozione respinta con 34 voti contrari, 24 a favore, 1 astenuto, presentata dalla Consigliera Lisa Noja di Azione – Italia Viva e sottoscritta anche da Consiglieri di Patto Civico, PD e M5Stelle.
Secondo i promotori della mozione, nel corso dell’audizione in Commissione Bilancio con l’Assessore al Welfare e l’amministratore unico di Aria “sarebbe emerso che la piena attivazione del nuovo servizio potrà avvenire solo nel 2026, una tempistica inaccettabile per una Regione come la Lombardia, in cui il servizio doveva essere già attivo da quasi sette anni”.
L’Assessore al Welfare Guido Bertolaso ha confermato che l’assegnazione della gara per il CUP avverrà entro l’anno e che successivamente seguirà il percorso di realizzazione con l’inserimento delle prime 12 strutture nel 2024. Ha aggiunto che gli ospedali devono rispettare una loro autonomia gestionale con i relativi contratti: man mano che saranno pronti entreranno a far parte del sistema.
Nel dibattito sono intervenuti Samuele Astuti (PD), Nicola Di Marco (M5Stelle), Ivan Rota (Forza Italia), tra i firmatari della mozione, e Nicolas Gallizzi (Noi Moderati).