L’enoturismo rappresenta un volano per il turismo lombardo. “Per degustare il vino lombardo si viaggia sempre di più in Lombardia, dove l’enoturismo rappresenta un prezioso patrimonio, anche culturale” spiega l’assessore a Turismo, Marketing Territoriale e Moda della Regione Lombardia, Barbara Mazzali, commentando recenti i numeri della Cna lombarda.
L’indagine di Cna Turismo e Commercio prospetta per il 2023 la presenza in Lombardia di 1,7 milioni di turisti che si dedicheranno al turismo enologico non limitandosi alla gita fuori porta, ma soggiorneranno almeno una notte fuori casa in strutture alberghiere e spesso extra-alberghiere. Turisti che visiteranno le circa 3mila aziende vitivinicole della regione, per ricavi stimati in circa 38 milioni di euro.
“Numeri che traducono il fascino del mondo enogastronomico lombardo – prosegue l’assessore – con un dato mi colpisce: sempre più turisti, soprattutto provenienti dalle città, italiane e straniere, chiedono di essere coinvolti nell’annata agraria, partecipando, ad esempio, alla raccolta dell’uva, che diventa un’esperienza turistica vera e propria. Si tratta della ricerca di un forte contatto con la natura, con la terra e le nostre tradizioni che non smettono di affascinare, connazionali e visitatori dall’estero”.
Mazzali ricorda che “La Lombardia produce alcuni tra i più importanti vini italiani. Dalla Franciacorta (Chardonnay, Erbamat e Pinot Bianco), all’Oltrepò Pavese (Pinot Nero, Barbera, Riesling), fino alla Valtellina (il Grumello e lo Sforzato), senza dimenticare il Lodigiano (il San Colombano) e la Bergamasca ( Valcalepio e Moscato di Scanzo), i nostri vini, tutti di ottima qualità, nascono su dolci colline che ammaliano per colori, profumi, bellezza e tradizioni, da qui la voglia di ‘esperienze immersive’, che come Regione certamente sosterremo”.