La Giunta di Regione Lombardia, su proposta della vicepresidente e assessore al Welfare, di concerto con l’assessore all’Ambiente e Clima, ha approvato la delibera che prevede la ‘Relazione amianto anni 2018/2019 sullo stato di attuazione della legge regionale del settembre 2003: ‘Norme per il risanamento dell’ambiente, bonifica e smaltimento dell’amianto’’. L’atto sarà ora trasmesso al Consiglio Regionale.
Nel 2019 in Lombardia i cantieri di bonifica controllati sono stati 3.476 e le imprese 1.256. Nel 2018 quelli controllati erano 3.606 i cantieri di bonifica e 1.456 le imprese.
Nel 2019 il numero degli interventi da bonifica di amianto suddivisi in compatto e friabile sono rispettivamente 10.298 e 636; nel 2018 il numero degli interventi da bonifica di amianto suddivisi in compatto e friabile erano rispettivamente 11.226 e 586.
La quantità invece di amianto rimossa nel 2018 in Lombardia è stata di 127.758.296 chili, nel 2019 di 118.629.123 chili. “La relazione – dice la vicepresidente di Regione Lombardia – informa il Consiglio Regionale, nel rispetto degli obblighi di legge (lr 17/2005), sui risultati ottenuti dalle azioni di salvaguardia del benessere delle persone e di tutela dell’ambiente dai pericoli che ne derivano per consentire a Consiglio e Commissioni di valutare i rischi da esposizione”.
Lo studio è stato redatto coinvolgendo le Ats e il Centro operativo regionale (Cor) presso Clinica del lavoro di Milano, che cura il Registro mesoteliomi, per l’area salute, e Arpa per l’area ambiente, e verrà pubblicato integralmente sul sito web di Regione Lombardia.
“Prosegue l’impegno di Regione Lombardia per la rimozione dell’amianto – aggiunge l’assessore all’Ambiente e Clima – che rimane una priorità per questa Giunta. Questa relazione segna un ulteriore passo in questa direzione. Abbiamo contezza di quanto il problema sia ancora diffuso. Il volume complessivo del cemento-amianto presente in Lombardia dal 2007 ha segnato un trend costante di decrescita. Faremo di tutto per essere accanto ai cittadini e alle Amministrazioni per incentivarne la rimozione e mantenere un range di decrescita significativo. Anche prevedendo nuovi contributi per la rimozione dei manufatti di amianto, a salvaguardia della salute, dell’ambiente e dei nostri territori”.
“I dati supportano il Piano regionale di azione sull’amianto – spiega l’assessore al Welfare – che si propone di ottimizzare l’attività del Centro operativo regionale (Cor) per censire le esposizioni ad amianto pregresse e migliorare la sorveglianza epidemiologica sul loro andamento. Ciò attraverso la costituzione del Tavolo tecnico mirato al quale partecipano Ats, Asst e Unità operativa ospedaliera di medicina del lavoro”.
Il Piano si propone di assicurare i report standard del Sistema di prevenzione e vuole approfondire il flusso dei dati di gestione/trasferimento dei rifiuti, derivanti dalle attività di bonifica, assicurando costi e aree di smaltimento ‘accettabili’ per eseguire i lavori necessari alla tutela dell’ambiente. Si propone infine di velocizzare la rimozione di questo materiale tramite bandi mirati e di monitorare la sua rimozione dagli edifici lombardi.
La Relazione 2018-2019 documenta tutti gli interventi di sorveglianza e prevenzione, realizzati dalla dg Welfare, e di tutela ambientale, realizzati dalla dg Ambiente e Clima, aggiornando lo stato di attuazione del Programma regionale di sviluppo.
Le azioni di competenza delle Direzioni generali Welfare e Ambiente e Clima vanno dal censimento dei manufatti,includendo dal 2019 per la prima volta, tra questi, le tubazioni idriche interrate, al controllo dei cantieri di bonifica. Dalla sorveglianza sanitaria alla verifica satellitare del cemento amianto; dagli incentivi alla rimozione, alla stima dei volumi di discarica che servono al suo completo smaltimento in Lombardia, fino al rilascio delle autorizzazioni a seguito delle nuove istanze per discariche che sono necessarie.
“Il raggiungimento dell’intesa Governo-Regioni – aggiunge l’assessore al Welfare – permetterà di offrire la stessa sorveglianza sanitaria dei lavoratori ex esposti all’amianto, a una più ampia platea di soggetti, quali quelli inseriti negli elenchi Inail”.
“A questa attività – insiste l’assessore – si aggiunge l’attivazione della Survey sulle dichiarazioni di usi indiretti dell’amianto nella rete idrica degli acquedotti dei Comuni lombardi e la verifica da parte delle Ats della qualità dei dati e sugli eventuali programmi di bonifica o dismissioni delle tubature residue in cemento amianto”.
“Il Piano nazionale della prevenzione 2020/2025 – conclude la vicepresidente di Regione Lombardia – nel Programma predefinito (PP9) ‘Ambiente, Clima e Salute’ prevede infine uno specifico obiettivo dedicato. Che consiste nel potenziare la rete delle alleanze tra gli operatori sanitari per conoscere meglio i rischi e i danni dell’amianto, e per una migliore salute dei lavoratori”