Con la sottoscrizione di un accordo tra la Regione Lombardia, ente capofila, e gli 8 partner, ha preso avvio il Progetto ‘LIFE19 NAT / IT / 000851 – LIFEEL’ riguardante le misure urgenti nel Mediterraneo orientale per la conservazione a lungo termine dell’anguilla, dichiarata a rischio di estinzione.
“Un progetto quadriennale che mira a tutelare l’anguilla europea, specie in estinzione in Italia e nel suo intero areale – ha dichiarato Fabio Rolfi, assessore regionale lombardo all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi – con un decremento dello stock dagli anni ’80 del 99%. L’anguilla è inserita nelle liste internazionali come specie a elevato rischio di estinzione ed è oggetto di un regolamento della Comunità Europea. La Regione Lombardia scende in campo per tutelare la biodiversità e la conservazione della specie”.
Il partenariato comprende Regione Emilia-Romagna, il Parco Lombardo della Valle del Ticino, il Parco Regionale Veneto del Delta del Po, l’Ente Parco del Delta del Po dell’Emilia-Romagna, l’Università di Bologna, l’Università di Ferrara, G.R.A.I.A. srl – Gestione e Ricerca Ambientale Ittica Acque e l’Istituto Ricerca Ittica ‘DEMETER’ (Grecia).
Il progetto ha un valore di oltre 5 milioni di euro, finanziato per il 50% dalla UE, con la compartecipazione di co-finanziatori esterni (Fondazione Cariplo, Enel Green Power, Canton Ticino, e Associazione Italiana Pesca Sportiva e Ricreativa).
“Una rete istituzionale ampia e di alto profilo – ha aggiunto Rolfi – per rendere concrete azioni di tutela delle popolazioni di anguilla del bacino del Po in Italia e dell’Est Macedonia e Tracia in Grecia, e azioni di governance in Italia e in Grecia”.
Nello specifico, gli obiettivi principali sono la tutela della migrazione verso il Mar dei Sargassi degli esemplari adulti che assicurano il maggior successo riproduttivo e la realizzazione di un programma di riproduzione e allevamento in cattività, con lo scopo di produrre giovani da rilasciare in natura. Si procederà poi a deframmentare l’habitat fluviale e ripristinare l’accesso ad aree vocate per la specie, per favorire la mobilità di giovani e adulti nella rete idrografica.
“Vogliamo ridurre – ha concluso Rolfi – l’impatto delle turbine degli impianti idroelettrici sulle anguille in discesa nei corsi d’acqua, mediante un sistema di barriera fotoelettrica e linee guida per i produttori idroelettrici. Provvederemo anche a sensibilizzare i pescatori e l’opinione pubblica sul problema della conservazione dell’anguilla”.
Il progetto prevede la pianificazione di azioni di conservazione con la redazione di un Piano di deframmentazione del bacino idrografico padano, specifico per l’anguilla. Per ulteriori approfondimenti è online il sito di progetto https://lifeel.eu/.