Si è concluso al Belvedere di Palazzo Lombardia a Milano il secondo Congresso Europeo del Riso. L’assessore regionale all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi, Fabio Rolfi, ha aperto i lavori dell’appuntamento che si inserisce in un più ampio progetto finalizzato alla promozione e valorizzare del riso made in EU e anche alla diffusione delle tecniche di coltivazione che ne garantiscono la qualità, nel rispetto dell’ambiente e nel segno della tracciabilità e salubrità.
“Il riso – ha sottolineato Rolfi – ha plasmato la storia, l’identità, la bellezza di biodiversità di interi territori, penso in particolare alla Lomellina. Produzioni importanti ne troviamo anche nel milanese, nel lodigiano e nel mantovano. Una coltura da promuovere perché ancora oggi genera ricchezza diffusa sul territorio e da difendere dalla concorrenza sleale, in particolare dal sud est asiatico”.
“Nel nuovo Psr (Piano di sviluppo rurale) – ha aggiunto l’assessore regionale all’Agricoltura – per i prossimi 5 anni ci saranno misure specifiche per il riso per supportare la redditività degli agricoltori e promuovere gli investimenti per i risicoltori. Dobbiamo anche interrogarci su come coltivare il riso in un’epoca di cambiamenti climatici”.
Nel 2021 in Italia erano 227.038 gli ettari coltivati a riso con una produzione di 14.647.000 quintali. In Lombardia 97.800 ettari coltivati con produzione di 6.246.904. La Lombardia rappresenta quindi il 43,1% del territorio coltivato a riso in Italia si trova in Lombardia (Fonte Istat).
Scheda di approfondimento: superfici investite a riso 2022
In Lombardia sono 92.900 gli ettari coltivati a riso nel 2022. Tra questi 12.145 ettari a Milano, 77.783 a Pavia, 958 a Cremona e 2.015 a Lodi. (Fonte elaborazione dati Ente Risi al 31 ottobre 2022).
“Lombardia e Piemonte – ha evidenziato Paolo Carrà presidente ‘Ente nazionale Risi’ – detengono il 92% della produzione europea. Con la collaborazione dei due assessori regionali all’Agricoltura, Rolfi e Protopapa, siamo riusciti a creare un momento politico importante per una produzione leader in Europa che deve essere ancor più considerata”.