La Lombardia è la prima Regione d’Italia che inverte il mismatch lavorativo. Le aziende lamentano una difficoltà sempre crescente nel reperire le figure professionali di cui necessitano: in base ai recenti dati, si è verificato un fenomeno paradossale per cui, anche in una stagione complessa dal punto di vista occupazionale, il lavoro sembra esserci ma mancano i lavoratori adeguatamente formati da assumere.
Di qui la misura veicolata dal bando ‘Formare per assumere’. A partire dal 26 Luglio, possono presentare domanda di contributo i datori di lavoro che assumono persone prive di impiego da almeno 30 giorni e contestualmente attuano, prima o dopo l’assunzione, un percorso di formazione per colmare il gap di competenze in ingresso.
Il bando è a sportello e prevede un primo stanziamento di 5.000.000 di euro, incrementabile con successivi step di finanziamento.
Ai fini della riconoscibilità del voucher, la formazione – di durata minima pari a 40 ore – deve essere erogata da un soggetto appartenente all’elenco regionale degli operatori accreditati per i servizi alla formazione con numero definitivo di iscrizione, da un’Università legalmente riconosciuta con sede legale e operativa in Regione Lombardia ai sensi della L.R. n. 33/2004 o da una Fondazione ITS con sede in Lombardia. È possibile l’ammissione al finanziamento di servizi formativi erogati da enti diversi dagli operatori accreditati regionali esclusivamente se finalizzati all’acquisizione di patentini o di specifiche certificazioni.
“Le imprese lombarde – ha spiegato il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana – avranno a disposizione tre strumenti: un voucher formativo per finanziare la formazione ‘individualizzata’ dei futuri lavoratori, in modo che possano rispondere alle esigenze dell’impresa; un bonus occupazionale per incentivare la stipula dei nuovi contratti e, infine, un voucher utilizzabile per interventi di ricerca e selezione del personale da inserire. Dietro al fenomeno del mismatch – ha commentato Fontana – si nascondono due possibili cause. Da una parte una reale difficoltà a reperire le competenze ricercate ma dall’altra una non adeguata retribuzione offerta ai lavoratori. La transizione digitale in atto – ha chiosato Fontana – porterà indubbiamente importanti conseguenze anche nel mondo del lavoro: dobbiamo essere pronti. Dobbiamo soprattutto avere il coraggio di proporre nuove idee, nuovi schemi, per ‘guidare’ la trasformazione senza farci travolgere dai suoi effetti.
Dobbiamo sfruttare il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza affinché si crei un tessuto che sia poi in grado di vivere in modo autonomo, costantemente, senza bisogno di ulteriori sussidi e sostegni”.
“Andiamo incontro a un’esigenza specifica – ha commentato l’assessore allo Sviluppo economico Guido Guidesi – di cui poco si parla e che va avanti da troppo tempo. Abbiamo tantissime aziende che cercano lavoratori con competenze relative ai loro settori di attività e non li trovano. Di qui la nostra sperimentazione di offrire strumenti che consentano alle aziende di poter formare i futuri lavoratori in funzione delle richieste dai comparti in cui operano”.
L’altro elemento su cui si è soffermato l’assessore Guidesi è relativo all’importanza del ruolo delle aziende “nell’orientare e influenzare la formazione. I dati ci dimostrano che quando questo accade la capacità assunzionale delle aziende è altissima. Dobbiamo quindi incidere su quanto possono fare le aziende sui percorsi orientativi”.
“Il voucher per la formazione è riconosciuto, a seguito dell’assunzione – ha spiegato l’assessore regionale alla Formazione e Lavoro Melania Rizzoli – a copertura del costo sostenuto per il percorso formativo, fino un valore massimo di 3.000 euro per ciascun lavoratore assunto, a fronte del servizio fruito e della sottoscrizione di un contratto di lavoro subordinato”. È riconosciuta la formazione avviata a partire dalla data di pubblicazione dell’Avviso, eventualmente anche prima dell’assunzione.
Il datore di lavoro può accedere ad un voucher per servizi esterni di ricerca e selezione del personale erogati da un soggetto appartenente all’elenco regionale degli operatori accreditati per i servizi al lavoro prima dell’assunzione a copertura del costo degli stessi, fino un valore massimo di € 500 per ciascuna assunzione incentivata.
L’incentivo assunzionale è condizionato alla realizzazione di un percorso formativo ed è differenziato in base alla difficoltà di inserimento nel mercato del lavoro, come segue: Lavoratori fino a 54 anni: € 4.000; Lavoratrici fino a 54 anni: € 6.000; Lavoratori a partire da 55 anni: € 6.000; Lavoratrici a partire da 55 anni: € 8.000
A questi importi si aggiunge un ulteriore valore di € 1.000 se l’assunzione viene effettuata da un datore di lavoro con meno di 50 dipendenti.
L’incentivo è concesso a fronte della sottoscrizione di contratti di lavoro subordinato attivati presso unità produttive/sedi operative della Lombardia, che, al momento della presentazione della domanda di incentivo, abbiano le seguenti caratteristiche: a tempo indeterminato, a tempo determinato di almeno 12 mesi, anche in apprendistato (incluse le proroghe e le trasformazioni di contratti avviati dopo la data di pubblicazione dell’Avviso); a tempo pieno, a tempo parziale (di almeno 20 ore settimanali medie).
L’incentivo è riconosciuto successivamente al completamento del percorso formativo (comprovato dall’attestato di partecipazione) ed è subordinato all’effettività del contratto di lavoro e alla permanenza del lavoratore presso l’impresa, fatta salva una conclusione anticipata del rapporto di lavoro non addebitabile al datore di lavoro che determini la riparametrazione dell’incentivo.