Varese, all’Utr Insubria la nuova riforma sanitaria lombarda

“Riforma della sanità lombarda” incontro promosso dal presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti, rivolto a medici ospedalieri, medici territoriali, Sindaci e associazione dei pazienti, si è svolto lunedì 21 Marzo all’Utr(Ufficio Territoriale Regionale) Insubria di Varese in viale Belforte.

All’incontro presenti il presidente della Commissione regionale Sanità Emanuele Monti, Elio Carrasi, Dirigente UTR Insubria; Gianni Bonelli, Direttore Generale ASST Sette Laghi; Paolo Grossi, Direttore del Reparto di Malattie Infettive e Tropicali ASST Sette Laghi e membro dell’ISS; Battistina Castiglioni, Direttore Dipartimento Cardiovascolare ASST Sette Laghi.

Scopo dell’incontro è approfondire i contenuti della nuova legge regionale n°22/2021 in tema di sanità.

Il Presidente della Commissione ha ricordato che la riforma della sanità lombarda verrà realizzato utilizzando i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, di 1,2 miliardi già assegnati a regione Lombardia che provvederà ad aggiungere altri 800 milioni di euro in modo da ridisegnare la sanità territoriale con la creazione di case ospedali e di comunità.

Obiettivo della riforma è valorizzare il personale e le professioni sanitarie, di sviluppare le eccellenze territoriali evitando di rendere il capoluogo meneghino come il fulcro delle migliori strutture ospedaliere ma sviluppando le eccellenze presenti nel territorio provinciale. Rendere la ricerca in ambito sanitario uno dei punti importanti e fondamentali. Una sanità rapida, efficiente, basata su volumi e servizi, sulla qualità delle cure dove il settore pubblico e privato siano sempre più vicini.

Il direttore generale dell’Asst Sette Laghi ha parlato della organizzazione delle case e ospedali di comunità. Nel varesotto si contano 20 case di comunità (due a Busto, Gallarate, Saronno, una a Fagnano, Castellanza, Cassano Magnago, Lonate Pozzolo, Azzate, Laveno Mombello, Gavirate, Sesto Calende, Somma Lombardo, Angera, Tradate, Luino, Cuasso al Monte e Varese) e 4 ospedali di comunità, due a Somma Lombardo, una a Luino e Cuasso al Monte.

L’ospedale di comunità di Luino si prevede il fine lavori per Dicembre 2022 mentre per Cuasso al Monte i lavori termineranno nel Giugno 2024 e andrà a completare con la struttura già presistente che si occupa dell’assistenza e riabilitazione polmonare.

Le case della comunità comprenderanno ambulatori dei medici di famiglia, ambulatori specialistici e servizi di diagnostica strumentale, servizi infermieristici per assistenza domiciliare, servizi sociali, spazi per attività di promozione e prevenzione, sedi di volontariato.

Gli ospedali di comunità risponderanno per ricoveri brevi per pazienti che necessitano di interventi sanitari di bassa intensità clinica.

Il prof. Paolo Grossi, Direttore del Reparto di Malattie Infettive e Tropicali ASST Sette Laghi e membro dell’ISS ha ribadito l’importanza di questa riforma per la realizzazione di un piano pandemico e per la gestione dei dati epidemiologici e per la grande attenzione che porterà agli studi sulla ricerca antibiotico resistenza.

Infine, la dottoressa Battistina Castiglioni, Direttore Dipartimento Cardiovascolare ASST Sette Laghi, ha esposto il progetto della casa di comunità realizzata a Tradate nata a Gennaio 2022 costituita da 8 sedute ambulatoriali, che ha preso in carico 42 pazienti nell’area dello scompenso cardiaco.

Obiettivo del progetto era di suddividere i pazienti in cronici e fragili riducendo il numero di accesso al pronto soccorso così come i ricoveri.

Lo scopo è quello di migliorare l’assistenza di quei pazienti che presentano particolari condizioni di fragilità e hanno esigenze di carattere socio-assistenziale.

Il presidente della Commissione Sanità Emanuele Monti ha concluso l’incontro con la premessa che la realizzazione di questa riforma è stata possibile attraverso l’ascolto dei diversi attori del mondo della sanità e di un continuo confronto tra operatori, medici, sindaci, associazioni sindacali.

Una riforma sanitaria disegnata per il personale sanitario, operatori, medici e infermieri, che saranno valorizzati anche attraverso una formazione continua.

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