Secondo le più recenti statistiche non solo l’età media della popolazione è sempre più alta (a Busto gli over 65 sono 22.000), ma sono in aumento anche le malattie neurologiche che affliggono gli anziani, con grandi ripercussioni sulla vita delle famiglie e dei caregiver.
Ecco perché è fondamentale poter contare su una rete di supporto sia per la persona affetta da demenza (in provincia sono quasi 18.000) sia soprattutto per coloro che se ne prendono cura.
Oggi è stato presentato il progetto Alzheimer Cafè Accorsi che, con il patrocinio dell’Amministrazione comunale, offre una serie di iniziative gratuite per i caregiver utili ad alleggerire la fatica che si trovano a dover affrontare nel quotidiano.
Si tratta di appuntamenti settimanali che si svolgono in Casa di Corte Nuova (Alisei Cooperativa Sociale Onlus) in viale della Repubblica, 44, su vari temi, dalle terapie non farmacologiche (musicoterapia e arteterapia) al sostegno psicologico, agli aspetti amministrativi che riguardano certe situazioni fino a un percorso di yoga e meditazione per imparare a gestire l’ansia.
Alzheimer Cafè Accorsi è anche sui social (Facebook e Instagram) con contenuti sui temi della cura e della demenza con informazioni pratiche e teoriche che possono contribuire a dare una mano.
“Si tratta di servizi sempre più fondamentali per una società che vuole mantenere gli anziani a domicilio e ricorrere alle strutture residenziali solo quando non ci sono più alternative – ha commentato l’assessore all’Inclusione sociale Paola Reguzzoni -. Queste malattie sono spesso tenute nascoste: anche grazie a queste iniziative si può arrivare a conoscere meglio la malattia, e quindi a togliere il velo di vergogna che avvolge queste situazioni, restituendo dignità alle persone ammalate e sostituendo i ricordi che a mano a mano perdono con esperienze positive. Purtroppo c’è molto da fare, perchè non c’è sensibilità sociale verso queste tematiche, manca la capacità di accogliere e comprendere i bisogni di queste persone e delle loro famiglie”:
“Guarire dalla demenza non è possibile, ma i caregiver possono prendere in carico la persona che ha perso la capacità di essere se stessa e reincontrarla in modo diverso con quello che la malattia lascia. La gentilezza della cura passa da familiari che non vanno in crisi i e noi cerchiamo proprio di aiutarli in questo senso” hanno aggiunto Stefania Maffei e Sara Gioia della Direzione di Alzheimer Cafè Accorsi.