Varese, il 46° Palio delle 6 Contrade di Masnago mette al centro la famiglia

Sul tema “La bellezza della famiglia è essere attesi e amati per quello che si è” è in programma dal 24 al 30 Giugno il Palio delle 6 Contrade di Masnago, giunto quest’anno alla sua 46^ edizione.

Oltre a tornei di calcio e di pallavolo organizzati per i ragazzi delle scuole elementari e medie, come da consolidata tradizione, saranno aperti anche banchi gastronomici e intrattenimenti musicali tutte le sere e per il pranzo di domenica.

Sabato 29 Giugno, alle ore 21.30 si tiene il corteo storico che, accompagnato dagli sbandieratori e musicisti lariani, si snoderà dal parco Mantegazza al sagrato della chiesa dove il funambolo Gavi si esibirà nello spettacolo “Aequilibrium”. Al termine gran finale con fuochi d’artificio.

Domenica 30 Giugno, nella chiesa sarà celebrata la Santa Messa nella solennità dei Santi Pietro e Paolo apostoli con il rito del Faro, l’investitura dei capitani di contrada e la presentazione del Cencio 2024.

A spiegare il significato spirituale della festa ha provveduto il parroco, don Giampietro Corbetta, che ha scritto ai fedeli il seguente messaggio sotto l’eloquente titolo: “Scommettiamo sulla famiglia”.

«Quest’anno nella proposta del Palio delle 6 Contrade abbiamo scelto di scommettere sulla famiglia! E questo per molteplici ragioni. 

Il punto di partenza: accettiamo di avere ricevuto in dono la vita. Qualcuno sta scommettendo forte su di noi! Per questo possiamo sempre trovare un motivo per ricominciare: il “come siamo” non è casuale, ma una potenzialità per un bene più grande: non siamo nati per stare bene ma per amare. 

La famiglia, quindi, è risposta alla consapevolezza che non ci possiamo buttare via e non possiamo sprecare quella scommessa che Dio ha fatto su di noi! È la bellissima sensazione di scoprirci preziosi. 

Da qui nasce la seconda ragione di questa scelta: vogliamo aiutarci ad aprire gli occhi sulla potenzialità che c’è nelle persone. Ciascuno è una sorpresa e sarà seme di altro. Ogni persona ha la sua capacità di sbocciare. Ogni persona è una risorsa, è una generosità di Dio. 

Non è un caso che Dio, nella creazione, dopo aver creato l’uomo, la seconda parola che pronuncia è una benedizione: qui non si tratta più solo di accogliere la nostra povertà, qui si tratta di abbracciare la nostra ricchezza, ciò che abbiamo ricevuto oggi anche nella giornata più terribile. Si tratta di una scuola con pochi alunni, la scuola della gratitudine, che implica il rinnegare la tristezza. 

Ogni coppia, per tenere bello il suo matrimonio, dovrebbe avere il decalogo della propria gioia, l’elenco delle cose che fanno bene alla coppia. Il bene non capita per caso e Dio non dà la grazia invano. 

Noi siamo una cosa molto bella! Questo è il motore della gioia: di essere la sorgente dell’amore verso chi ci circonda. Siamo amati di default. È questa l’identità di ciascuno. In ogni atto io o sono uno che si coniuga o uno che si fa i fatti suoi. Tutta la vita può essere una fredda prestazione o un caldo matrimonio. 

“Padre” e “madre” sono il nome di due relazioni. L’altro ci fa noi stessi, ci tira fuori il meglio di noi. Il paradiso non è stare in un posto, ma stare con qualcuno.

Ecco allora che il punto d’arrivo di tutto e la fecondità, cioè la vita altrui: che qualcuno esista a causa tua, che qualcuno cresca a causa tua, che qualcuno sia felice a causa tua. Questa è la fecondità. Una delle cose più inutili è fare discernimento per arrivare a capire chi sono, ma la vera domanda è: per chi sono?

Rilanciamo sulla famiglia perché abbiamo questa testimonianza eccezionale da rivelare: qualunque persona venga da noi, deve poter trovare in noi qualcuno che la aiuti a riscoprire la sua propria bellezza. Qualunque padre e madre ha questo compito: insegnare ai figli la strada della loro bellezza, della loro bontà. Che è molta. 

… Non sappiamo come chi ci sta leggendo in questo momento possa sentirsi nella vita… Però abbiamo la sana presunzione di indicare un possibile punto di partenza: ricomincia da chi ti vuole bene, ricomincia dalla tua famiglia… E vieni a festeggiare con noi!»

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